December 26, 2024
Sono ormai 9 anni che ai lavoratori della Società Entrate Pisa viene imposta una totale disapplicazione del CCNL di riferimento.
Il mancato rispetto della piattaforma contrattuale applicata, il CCNL Ascotributi, ( lo stesso contratto in uso ad Equitalia e altre esattorie/società di riscossione) è riconducibile soprattutto nel completo sotto inquadramento del personale relativamente ai seguenti aspetti:
Le figure professionali riconducibili all’area funzionari/responsabili dovrebbero rientrare nell’area Quadri che si sviluppa dal 1° livello retributivo al 4° dove il 4° è assimilabile ad una P.O. dell’Ente.
In SEPi tutto il personale amm.vo, contabile e tecnico che svolge attività complesse, (impiegati), è inquadrato nella 2^ area e i responsabili nella 3^
Anche il personale non di ruolo viene assunto con contratti part-time obbligatori 25-35 ore settimanali nella 2 area 1° livello retributivo, diversamente da quanto previsto dal CCNL. Un comportamento antisindacale taciuto e accettato dai sindacati presenti in Sepi o almeno dalla maggioranza degli stessi.
A tutt’oggi il 33% del personale SEPi è personale precario da lungo e lunghissimo periodo. L’organico Sepi oggi è composto indicativamente da 73 dipendenti di cui 18 a tempo determinato.
E’ in tale contesto che si introduce oggi il progetto di fusione in Sepi di Sepiservice, l’altra società controllata composta da circa 20 unità tra personale di ruolo e non di ruolo. L’organizzazione e la gestione delle attività della controllata, ma anche del personale, sono state, e tuttora in parte lo sono, un mistero assoluto. E’ certo che diversamente dal personale Sepi il personale della controllata, che è solo personale addetto allo smistamento della posta e ad operazioni secondarie, ha avuto inquadramenti superiori al personale Sepi, ma riceve una retribuzione del 30%, (circa) inferiore dei colleghi Sepi che hanno inquadramenti inferiori. Inoltre c’è la reale possibilità che per attività /mansioni identiche vi siano lavoratori con livelli e retribuzioni diverse (almeno 3), senza che ciò sia determinato da ragioni oggettive.
Nell’ottobre del 2013,il personale SEPi si è incontrato con l’Assessore Serfogli per chiedere l’ emanazione di un indirizzo all’ amministratore della controllata, finalizzato all’applicazione del CCNL Ascotributi con la corretta attribuzione delle qualifiche/livelli previsti che avrebbe dovuto altresì determinare:
L’ Assessore Serfogli si è assunto l’impegno, dando mandato all’amministratore Ruglioni e al direttore Grossi, di giungere con le OO.SS. ad un accordo per soddisfare tutte le richieste espresse dal personale della SEPi prima di procede alla prevista fusione.
Questo non si è verificato e a tal fine si riporta sotto la proposta, ad oggi ancora in discussione, presentata dalla Direzione SEPi e alla quale i lavoratori Sepi hanno già chiaramente detto no.
La proposta prevede discriminazioni palesi, sono 7 le unità che non si vedrebbero riconosciuto il diritto ad ottenere il corretto inquadramento, infatti l’accordo presentato dalla direzione stabilisce solo 34, noi diciamo riconoscimenti giuridici, con trasformazioni di inquadramenti dalla 2^ area alla 3^ area 1° livello, su 41 aventi diritto, senza che tali esclusioni siano giustificate o supportate da fatti oggettivi, motivazioni reali. L’unica motivazione è una palese soggettività e discrezionalità della Direzione.
Non è accettabile che colleghi che svolgono le stesse attività abbiano trattamenti diversi perché non simpatici alla direzione, o perché hanno fatto “troppe” assenze per maternità, etc., in sostanza non siamo disposti a svenderli.
Tutti i\le dipendenti erano e sono disposti a sacrificarsi concedendo tempo e dilazioni per i riconoscimenti economici ma pretendono, prima della effettuazione della fusione i corretti riconoscimenti giuridici, e ovviamente dopo 9 anni che effettuano le quotidiane mansioni non sono disponibili ad essere nuovamente selezionati in ordine ad attitudini e competenze professionali che hanno ampiamente dimostrato di possedere. Fra l’ altro tutto il personale ha già fatto almeno una selezione e sta eseguendo già i compiti per i quali dovrebbe essere selezionato/valutato.
Infine è stato chiesto un piano per le stabilizzazioni, ma anche che si proceda alla corretta applicazione della legge n. 68/1999 attraverso assunzioni a tempo indeterminato con criteri di riserva dei posti per disabili/categorie protette dato che è in uso da parte della direzione, ricorrere all’ assunzione di tali categorie solo con contratto a termine senza mai andare alla loro stabilizzazione. Questo comportamento è assolutamente inqualificabile sotto ogni profilo, in quanto denota la volontà di disattendere una legge che riconosce il “ diritto al lavoro per i disabili”, anche perché si continua con assunzioni a tempo determinato, che oltretutto creano operativamente disagio nel disagio, anche al fine di risparmiare sui costi. A tal fine si ricorda che ci sono tre colleghi disabili con oltre il 70% di invalidità che sono precari da oltre un anno, per cui in assenza di concreti segnali potranno essere effettuate le previste segnalazioni ai soggetti preposti al controllo degli obblighi di cui alla legge n. 68/1999 .
Questo in sintesi.
Di seguito l’ultima proposta della Direzione di cui chiediamo si occupi il Consiglio Comunale.
Proposta direzione Alle OO. SS.
Come già precisato nell’ultimo incontro, vi è – da parte dell’azienda – l’esigenza di adeguare la propria organizzazione alle mutate esigenze rispetto sia alla sua costituzione iniziale e sia anche alle successive modifiche organizzative che in questi anni sono state già apportate.
Le motivazioni che stanno alla base di tale necessità sono collegate ai nuovi scenari già illustrati la volta precedente: scenari, che evidenziano le possibili criticità derivanti dai processi di competenza dei singoli uffici, spingono a una concreta applicazione di quanto già evidenziato nel lavoro svolto sull’analisi dei singoli processi presenti in azienda e rendono necessario predisporre uno specifico piano di sviluppo aziendale triennale che prenda in considerazione l’ingresso di nuovi soci, la collaborazione con alcuni comuni limitrofi di grandi dimensioni, i maggiori ricavi che ne derivano ed anche i maggiori costi collegati alla trasformazione dei posti.
Sono questi i motivi che rendono necessario individuare quali siano le possibili modifiche organizzative e quali siano i posti che dovranno essere “trasformati”, con conseguente attribuzione di diverse e/o più complesse mansioni/responsabilità.
Come precisato la volta scorsa da una prima analisi fatta il n° dei posti che dovrebbero essere oggetto di trasformazione, sono i seguenti:
e che tale processo di trasformazione dei posti sotto individuati verrà effettuato sulla base di selezioni interne, alla luce del fatto che si tratta di “trasformazione” di posti alla quale è collegata la soppressione dei posti trasformati e non di “nuovi posti”: ciò allo scopo di valorizzare le risorse esistenti e formate, contenendo la spesa.
Come già precisato la volta precedente, le selezioni si svolgeranno a partire dall’anno 2014 con una proiezione – per l’attuazione a regime – nell’arco temporale previsto dal piano di sviluppo della società. Al termine dello svolgimento delle suddette selezioni, vi sarà una diversa distribuzione delle competenze e – ai vincitori delle stesse – saranno assegnate le diverse e/o più complesse mansioni/responsabilità: è evidente che il percorso sopra indicato dovrà, comunque, essere portato a termine tenendo conto di eventuali limiti imposti dalla normativa.
In Sepi si continuano a violare i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici con il beneplacito del Comune, questa è la riconoscenza dell’Amministrazione Comunale per i risultati raggiunti contro l’evasione fiscale, questa è la vera faccia della Giunta Filippeschi.
Ai lavoratori e alle lavoratrici della Sepi va ancora una volta la nostra solidarietà
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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