December 23, 2024
I Cobas aderiscono alla manifestazione di solidarietà con Kurdi e turchi contro il terrorismo di stato e le stragi martedì alle ore 17. 30 in Piazza XX Settembre a Pisa
Il comunicato di indizione della manifestazione
Al fianco del popolo curdo contro il terrorismo di stato, pace subito!
Condanniamo fermamente il massacro avvenuto sabato mattina ad Ankara.
In una manifestazione organizzata dai sindacati KESK, DISK, TMMOB, TTB, SES e dalle organizzazioni della società civile a favore della pace e la libertà, sono esplosi due kamikaze con il sostegno dello stato turco.
Il bilancio è di 128 morti e più di 516 feriti, di cui molti in gravi condizioni, ed esiste il pericolo che il numero di morti possa aumentare. Dopo le esplosioni è arrivata sul posto la polizia che invece di aiutare a soccorrere i feriti ha attaccato i superstiti con gas lacrimogeni e ha ostacolato i soccorsi.
Mentre i canali di informazione liberi hanno lanciato appelli per la donazione urgente di sangue per i feriti gravi, la gente che si era recata in ospedale è stata cacciata via dalla croce rossa turca che ha dichiarato che non c’era bisogno di donazioni. Tutte le vittime di questo massacro sono martiri per la pace e per la libertà.
Questo è un attacco da parte di chi vuole la guerra. È un attacco contro la volontà espressa da tutti coloro che da ogni parte del paese si sono recati ad Ankara per chiedere la pace.
È significativo che questo massacro abbia avuto luogo proprio nello stesso giorno in cui il movimento curdo ha dichiarato l’inazione per garantire la sicurezza durante le elezioni per non permettere all’AKP di svolgere il processo elettorale a proprio favore attraverso la repressione e i brogli.
I responsabili di questo attacco sono gli stessi del massacro del 5 giugno ad Amed (Diyarbakir), del 21 luglio a Pirsus (Suruç). Fanno parte di quella strategia dello stato turco che dal 24 luglio attacca la zona di difesa di Media a Qendil e tutte le città del Bakur massacrando la popolazione del Kurdistan.
La responsabilità di questo attacco è di coloro i quali hanno fermato il processo di pace per una soluzione della questione curda, di coloro che attaccano il popolo e le sue conquiste per la propria egemonia. Di coloro che vogliono la guerra.
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