November 25, 2024
Leggo la notizia sull’ennesimo giro di vite contro i “furbetti del cartellino” e mi viene da ridere. Lavoro da quasi dieci anni nella Pubblica Amministrazione e una volta ogni sei mesi circa mi imbatto in una notizia del genere, montata ad arte, perchè non c’è nulla di nuovo. E’ banale, ma da che mondo è mondo, nel pubblico come nel privato, la legge dice che se non vai a lavorare senza un giustificato motivo, o se dichiari di essere a lavoro e invece sei, per dire, a fare la spesa, vieni punito e puoi essere licenziato.
La grande novità, sbandierata dal Governo, è che col nuovo Dlgs in discussione la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione sarebbe automatica e obbligatoria, senza appello, in caso di flagranza di reato. Fine della pacchia per i fannulloni, i rubastipendio? Nemmeno per idea!
Qualche furbetto, in dieci anni di lavoro, l’ho visto: qualcuno che entra più tardi, oppure esce prima, fingendo di aver “dimenticato” di marcare – può succedere, negli uffici dove non ci sono i tornelli – e poi chiede al collega o al responsabile di turno di correggere “l’errore” direttamente dal computer. C’è anche chi compare in ufficio, poi misteriosamente sparisce per tornare ore dopo. Pochissimi casi, per la verità: la maggior parte di noi arriva spessissimo in anticipo – se vai a lavoro coi mezzi pubblici tendi a prendere i primi della mattina, altrimenti rischi di non arrivare più – e molti restano anche oltre l’orario – perchè gli uffici sono per la maggior parte, checché se ne dica, sottodimensionati, il lavoro è tanto e i dirigenti sono col fiato sul collo…
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