Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Aggiornamento sulla Sanità

Postato il 16 Settembre 2019 | in Sanità, Sindacato | da

14 set ALLARME QUOTA CENTO NELLA SANITÁ TOSCANA
La quota 100 se sará confermata dal nuovo governo Conte determinerá circa 2.300 posti scoperti nel Comparto con una netta maggioranza tra infermieri e personale Socio Sanitario
Questi pensionamenti se andranno in porto (noi speriamo di si ) aggraveranno però una situazione già critica poiché le assunzioni saranno possibili solo dal 2020.
Al 31 dicembre 2019 mancheranno altri 115 infermieri, 35 OSS , 27 tecnici e Ostetriche.
Vediamo nel dettaglio i pensionamenti previsti:
Asl Toscana Centro 28 infermieri, 2 ostetriche e 13 Oss;
Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi 13 infermieri e 8 Oss;
Asl Sud Est 25 infermieri, 8 Oss e altri 22 dipendenti in altro ruolo sanitario;
Asl Nord Ovest 34 infermieri, 3 ostetriche, 6 Oss;
Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana 15 infermieri;
A questa situazione aggiungiamo anche le gravidanze non sostituite, le malattie lunghe, le aspettative e le 104.
Tutto queste carenze graveranno sul personale presente costretto a lavorare ore in più ( in media 15 ore al mese) in straordinario non programmato ( rientri).
La regione non pone rimedi e la graduatoria
del concorso per infermieri, se non ci saranno ricorsi, sarà disponibile forse nel primo semestre del 2020 .
Ci chiediamo come sarà possibile sostenere il nostro sistema sanitario ( già in forte sofferenza ) in cui le uniche assunzioni possibili al momento sono attuabili solo con personale a tempo determinato e interinale mentre le assunzioni a tempo indeterminato possono essere fatte solo con la mobilità interaziendale ma ancora non é stato provveduto a deliberare il bando.
Dalla graduatoria Estar per Iperatori Socio-sanitari ci risulta che dall’ inizio del secondo semestre di quest’anno non sono stati chiamati nemmeno 300 operatori.
Attendiamo delle risposte urgenti per dare fiducia, certezze e sicurezza nelle prestazioni sanitarie nei confronti dei cittadini.
12 set A Bolzano non si rischia sulla pelle dei pazienti e dei Professionisti. Mancano Infermieri e Medici e l’Azienda Sanitaria collassa e chiude 100 posti letto. La Direzione di questa Azienda ( pur se attaccata da una associazione ) ha le palle la nostra no e ci sfrutta fino allo stress correlato da lavoro per garantire i servizi. Nel Dipartimento di Anestesia mancano 16 Infermieri e si continua a garantire i servizi a pieno regime.

Da Bolzano
L’Azienda Sanitaria di Bolzano ha deciso di chiudere 101 posti letto sui 1500 circa che garantisce ai cittadini della provincia.
Una débâcle organizzativa visto che la motivazione principale è la mancanza di personale medico e infermieristico.
La denuncia arriva dal gruppo del Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige, il Team Köllensperger, che risponde alle minimizzazioni dell’Assessore Regionale con i numeri dei posti letto chiusi per ciascun presidio e reparto:
Bolzano, -53 posti letto:
Ematologia 3
Gastroenterologia 8
Medicina 16
Ortopedia 22
Anestesia e rianimazione 2
Neonatologia 2

Merano, -39 posti letto:
Medicina interna 8
Ortopedia/traumatologia 24
Riabilitazione psichiatrica 7
Bressanone, -3 posti letto per tutta l’estate.

Brunico, -9 posti letto in ortopedia e traumatologia.

Intanto questa carenza sta comportando degli adattamenti organizzativi e logistici visto che si assiste percettibilmente ad un’accelerazione nei tempi di dimissione. Adattamenti che però espongono potenzialmente i cittadini ad un maggiore rischio clinico.
Oltre che, per chi pensa alla sanità solo come ad un enorme bilancio, ad un nuovo ricorso alle cure ospedaliere.
Insomma a quanto pare la gente di Bolzano e provincia dovrà aspettare il prossimo giro di assunzioni per potersi ammalare. 


9 set ALLARME NEW DELHI O NDM.
Oggi invece di comunicazioni sindacali é giusto fare una comunicazione sanitaria dopo i vari articoli sulla stampa locale e Nazionale.
Con la sigla NDM (New Delhi metallo beta-lattamasi) si nasconde un batterio che sta preoccupando l’intera nostra regione (Toscana) come abbiamo letto dai giornali.
Ma cos’é questo batterio isolato per la prima volta nel 2008?
Si tratra di una variante della Klebsiella (un ceppo diverso), con geni di resistenza un po’ diversi dalle altre Klebsielle.
Viene considerato tra i più resistenti agli antibiotici attuali in grado di portare a un rischio di mortalità elevato ( fino al 70%,). Questo batterio dalle notizie a nostra disposizione sta “spopolando” nella nostra regione nell’ area nord ovest dove si contano 350 pazienti portatori di NDM, di cui 44 infetti con presenza confermata di batterio nel sangue.
Ricordiamo che non tutti i soggetti che entrano in contatto con batteri resistenti ne diventano portatori e che solo una bassa percentuale dei soggetti portatori potrà contrarre poi un infezione. Si tratta di un evento epidemico importante non solo per il numero di casi, ma anche perché evidenzia un cambiamento nell’epidemiologia degli enterobatteri resistenti ai carbapenemi che riduce le opzioni farmacologiche perché le infezioni correlate all’enzima New Delhi metallo-beta-lattamasi, non rispondono ai trattamenti di alcune tra le nuove combinazioni di inibitori beta-lattamici e beta-lattamasi.
NDM ha un alto rischio di diffusione tra le strutture sanitarie europee e la presenza di un focolaio in una zona altamente turistica, come appunto la Toscana porta a un elevato rischio di trasmissione transfrontaliera.
A causare le infezioni da batteri NDM in India sarebbero le scarsissime condizioni igieniche in cui vive la maggior parte della popolazione indiana e l’ uso sconsiderato degli antibiotici.
Da noi la modalità di trasmissione potrebbe essere attraverso la preparazione del cibo o attraverso i fluidi corporei e può verificarsi nella società o in ambito ospedaliero.
Il contagio però può avvenire per contatto e spesso colpisce pazienti debilitati, immunodepressi.
È un batterio fecale e l’inosservanza di buone pratiche di igiene, come il lavaggio delle mani da parte degli operatori sanitari, può essere una causa. Ma anche i parenti o i pazienti possono fare da veicolo.
La PROFILASSI da seguire è quella igienica, dal lavarsi le mani all’uso di presidi e strumenti monouso, fino all’isolamento del paziente, e deve riguardare non solo gli operatori ma i ricoverati stessi e i parenti che si recano in ospedale a far loro visita.
L’uso corretto degli antibiotici è soprattutto l’attenzione da adottare, causa dell’aumento dei batteri resistenti. 
18 luglio Finalmente delle buone notizie da Roma dove il POLICLINICO GEMELLI deve risarcire con 60.000 EURO (+ 10.000 DI SPESE LEGALI) un INFERMIERE che ha denunciato il DEMANSIONAMENTO.

Il Prof. Mauro Di Fresco, a seguito della vittoria sua e della sua associazione (AADI, Associazione Avvocatura Degli Infermieri), ha suggellato quella che potrebbe rappresentare una parentesi storica nell’infermieristica Italiana. In una causa portata avanti contro il Policlinico Gemelli di Roma, infatti, per la prima volta un’azienda è stata condannata (con sentenza del Tribunale di Roma, I sez. Lavoro, 11 luglio 2019 n. 6954, redatta dal presidente della Prima sezione Lavoro di Roma) a versare un cospicuo risarcimento danni non patrimoniale, nell’ordine del 25% dello stipendio medio, a un infermiere che ha denunciato l’azienda per demansionamento. 60.000 euro, una cifra mai vista prima nella storia, almeno nei riguardi degli infermieri.

Le altre sentenze a tema:

Sent. N. 1078 RG n. 9518/80, Cron. 2210 del 09 febbraio 1985: “non compete all’infermiere ma al personale subalterno, rispondere ai campanelli dell’unità del paziente, usare padelle e pappagalli per l’igiene del malato e riassettare il letto”.

Sent. N. 1116 del 21 luglio 1995 Cassazione Sez. V: “per mansione inferiore si intende quella assegnata (da una norma) ad una diversa qualifica e che, invece, viene svolta da una qualifica superiore con carattere di continuità, prevalenza ed esclusività”.

Sent. N. 24293/2008 Corte di Cassazione chiamata a decidere sul caso di mansioni inferiori ha stabilito: “richiamando la consolidata giurisprudenza di questa Corte al riguardo, la modifica delle mansioni di cui all’art. 2103 C.C. non può avvenire in maniera dequalificante ma deve essere mirata al perfezionamento e all’accrescimento del corredo di esperienze, nozioni e perizie acquisite nella fase pregressa del rapporto. Le mansioni inferiori svolte dal ricorrente, sono state ritenute elementari, estranee alle esperienze professionali pregresse, aventi in sé un maggior rischio di fossilizzazione delle capacità della dipendente medesimo”.

La sent. Cass. Sez. Lav. N. 7018 del 27 maggio 2000 ha postulato la prevalenza delle mansioni sostanziali su quelle formali nel senso che “per individuare l’illecito mansionale, non è indispensabile acclarare la presenza di un atto formale, essendo sufficiente che il lavoratore svolga mansioni inferiori de facto”.

La sent. Cass. Sezione Lavoro n. 7453 del 12 aprile 2005 “vieta all’Azienda di mutare le mansioni senza l’accordo del dipendente”.
Sent. Tribunale Civile di Milano sez. Lav. N. 2908 del 5.11-29.12: “se l’organico è inadeguato e il dipendente è obbligato, anche di fatto, a svolgere mansioni non attinenti al proprio profilo funzionale, ha diritto al risarcimento per lesione della dignità professionale in quanto deve sopperire ad un gravoso ed improprio cumulo di mansioni. Ne consegue che ha diritto al risarcimento valutato in via equitativa ex art.1226 C.C.”.

Sent. Cass. Sez. Lav. N. 6419 del 17 maggio 2000: “nel pubblico impiego sono vietate le mansioni inferiori o promiscue”.
Sent. Cass. Sez. Lav. N. 1307 del 7 febbraio 1998: “il dipendente può rifiutarsi di eseguire la prestazione lavorativa contestata se essa è ritenuta dequalificante”.

7 luglio INGRESSO UNICO A CISANELLO 

Con un mese di ritardo viene inagurato l’ingresso unico che ha creato diverse problematiche in questo mese per gli utenti. Speriamo che le difficoltá siano state recepite e che da oggibtutto funziona per il meglio. Ma la funzionalità di una grande azienda non é dato dalla solo immaggine ma anche dalla sua funzionalitá e benessere dei suoi dipendenti. Su questo ci sono ancora carenze e tanto da lavorare. La strada ancora é lunga nonostante gli sforzi di assumere personale. 

Stamani alla presenza dell’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi, dell’assessore del Comune di Pisa alle Politiche Sociali Gianna Gambaccini, del rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella e del direttore generale dell’Aoup Silvia Briani, è stato inaugurato il nuovo ingresso unico pedonale del presidio ospedaliero pisano.

Già attivo da qualche mese, il nuovo punto di accesso unico per tutti i fruitori pedonali della struttura è dotato anche delle niove postazione Cup.  Da questa porta di accesso i pazienti e i visitatori potranno raggiungere tutti i diversi padiglioni dell’ospedale senza più uscire all’esterno: lo sviluppo dell’ospedale in formato monoblocco, infatti, dopo il completo trasferimento delle cliniche ancora attive al Santa Chiara prevede questo passaggio finale. La frequentazione degli ambienti dell’Ospedale di Cisanello sarà guidata da una nuova segnaletica basata non più sul numero dei padiglioni, bensì sui colori e sulle lettere che individueranno le macroaree specialistiche. Verde, celeste, blu e arancione: sono questi i colori che guideranno pazienti, visitatori e personale medico-sanitario all’interno della struttura. Anche le accettazioni interne ai diversi ambulatori avranno un colore, il grigio, e saranno caratterizzate anche da lettere progressive (dalla A alla I). I percorsi specialistici saranno invece compresi all’interno dei colori assegnati alle quattro macroaree, ma avranno anche un’ulteriore connotazione: la numerazione progressiva.Gli ambulatori verranno posti interamenti al piano terra o nei piani seminterrati, mentre le degenze e i blocchi operatori saranno posti ai livelli superiori e saranno ovviamente raggiungibili sia con le scale che con gli ascensori. Il ponte che collega l’edificio 30 e 29, infine, verrà smantellato nei prossimi mesi e resterà attivo il passaggio sotterraneo.                                                               

L’ingresso unico pedonale anticipa quello che sarà il nuovo ingresso principale dell’ospedale monobloccco poichè il nuovo punto di accesso verrà costruito in corrispondenza degli attuali edifici 30 e 31, quando anche il Santa Chiara verrà interamente trasferito a Cisanello.L’assessore regionale Stefania Saccardi ha sottolineato le dimensioni dell’investimento fatto sull’ospedale in cui la Regione Toscana spenderà complessivamente 270 milioni  facendone uno dei siti ospedalieri più rilevanti a livello nazionale.

Aumenteranno anche i posti auto che saranno 4.044 di cui 2.400 sono stati già realizzati e nel giro di pochi mesi si arriverà a quota 3.000. Quando il monoblocco sarà terminato, sarà circondato dalle aree di sosta: in questo modo sia i lavoratori che i visitatori e i pazienti potranno accedere comodamente all’ospedale.

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