December 21, 2024
Ormai prossima a partire è la seconda fase della spending review, tanto è vero che il Commissario Carlo Cottarelli – ex dell’Fmi – ha presentato il suo piano (http://www.giurdanella.it/2013/11/19/spending-review-testo-piano-cottarelli/ )
Tra tagli e fantomatiche riduzioni di spese le cifre previste si aggirano attorno a 32 miliardi di euro, in tre anni.
Di sprechi ce ne sono fin troppi nella Pubblica amministrazione ma la spending del Governo, dettata da UE e Fmi, va a colpire altro, salvo poi svendere il recupero dei soldi per obiettivi ambiziosi quali «la riduzione delle imposte» e«il finanziamento degli investimenti».
Ma a leggere i siti dei giornali economici si capisce bene quale sia l’obiettivo reale della spending: la «riduzione del debito».
Per ragggiungere questo obiettivo europeo, dettato in Costituzione dal fiscal compact, si pensa a tagliare la spesa pubblica e in particolare la sanità.
Da fine novembre a febbraio ci sarà la cosiddetta fase di ricognizione, per poi inseirire i veri e propri tagli nel prossimo Def di inizio estate che riguarderà gli anni 2015-2016-2017.
Cambia il ruolo degli enti locali che saranno chiamati ad un ruolo attivo di corresponsabilità nei tagli e nel cosiddetto riordino di spesa, anzi siamo certi che gli enti più virtuosi saranno in qualche misura premiati.
Assai probabili saranno i tagli agli organici pubblici\ mobilità selvagge, tagli ai servizi (anche qui la campagna contro i cosiddetti fannulloni \sprechi sarà assai utile per giustificare alla opinione pubblica dei veri e propri tagli).
Di certo, i tagli alla sanità ai quali la attuale Legge di stabilità avrebbe rinunciato arriveranno in misura maggiore con la spending.
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