Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Alcune riflessioni sul referendum del 17 aprile

Postato il 19 Aprile 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

ReferendumUn’analisi del voto referendario del 17 aprile richiede una valutazione complessa per le numerose variabili da considerare.

Tredici milioni di persone che votano SI in un referendum che si è fatto di tutto per boicottare, non sono poche, soprattutto in un paese dove la disaffezione al voto –frutto della caduta verticale di fiducia verso la politica istituzionale- è diventata di ampia portata e quasi endemica.

Il boicottaggio del voto è stato tanto manifesto, quanto evidenti sono i poteri forti che sono scesi in campo per il mantenimento dello statu quo.

Il Presidente del Consiglio, dapprima con la definizione della data –nessun accorpamento con le amministrative e indicazione della primissima data utile per abbreviare il più possibile la campagna referendaria- poi con la discesa in campo aperto per l’astensione, si è dimostrato un pasdaran della nuova idea di democrazia autoritaria e plebiscitaria che propone al paese.

I grandi mass media, dapprima con il totale silenzio sul quesito, poi con la denigrazione dello stesso, hanno fatto ampiamente la loro parte.

A tutto questo va aggiunto l’evidente obsolescenza della norma che disciplina i referendum, che mantiene un quorum (50% più 1 degli aventi diritto al voto) da missione quasi impossibile e che facilita la strumentalizzazione della disaffezione elettorale per far fallire ogni esperimento di democrazia diretta.

Leggi tutto l’articolo di Marco Bersani nel documento in allegato:

Riflessioni post 17 aprile

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