November 27, 2024
La stangata sulla sanità è legge. L’emendamento del governo sui tagli al Fondo sanitario nazionale, circa 2,35 miliardi, è stato approvato dalla Camera all’interno della conversione in legge del decreto sugli Enti Locali. I settori colpiti sono: beni e servizi – dispositivi medici, farmaceutica, inappropriatezza (prestazioni di specialistica e riabilitazione), ospedali (chiusura con meno di 40 posti letto, personale, pubblici e privati) .
Non sono i 10 miliardi che si temevano dopo le prime dichiarazioni del consigliere di Renzi, Gutgeld, ma si confermano la “ricetta fallimentare e dannosa” e il progressivo svuotamento della sanità pubblica operati dal governo e stigmatizzati dalla Cgil. Proprio dalla confederazione viene una prima analisi dei tagli , in un documento a cura di Stefano Cecconi , Responsabile politiche per la salute Cgil nazionale.
Beni e servizi e dispositivi medici
Alla voce beni e servizi – ricostruisce la Cgil nella sua analisi – i contratti di acquisto devono essere rinegoziati dalle Asl per ottenere un abbattimento dei prezzi e/o dei volumi di fornitura tale da produrre una riduzione del valore complessivo dei contratti del 5% annuo. Per quanto riguarda i dispositivi medici – prosegue l’analisi della Cgil – le Asl sono tenute a proporre ai fornitori una rinegoziazione dei contratti in essere per ridurre i prezzi già concordati per ottenere il rispetto del tetto di spesa (il 4,4% della spesa sanitaria complessiva). E’ previsto un accordo Stato-Regioni, entro il 15 settembre 2015, per stabilire i tetti di spesa delle singole Regioni.
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