November 24, 2024
Chi per anni aveva esaltato la sinistra di governo Greca, oggi tace non sapendo come giustificare politiche economiche e sociali che mettono in pratica le direttive europee: dai tagli alla previdenza al licenziamento dei dipendenti pubblici, dalle politiche di austerità alle privatizzazioni
Un business appetibile riguarda i titoli di Stato ellenici da reinserire tra i bond acquistabili dalla Bce nell’ambito del PSPP (public sector purchase programme)
L’acquisto dei titoli di stato andrà di pari passo con la svendita del patrimonio greco, di isole, monumenti e bellezze paesaggistiche, la Grecia dovrà chiedere ed ottenere un programma di aiuto esterno economico e finanziario, rispettare tutte le richieste della Bce e del Fmi, non assumere iniziative unilaterali, insomma una sovranità popolare da mettere in soffitta per non essere ulteriormente strangolate dalle politiche europee
Gli scenari futuri vedono Atene con un programma lacrime e sangue per i prossimi 30 anni, se rispetterà gli ordini di Bruxelles potrà accedere a nuovo credito ma in questo modo si indebiterà ulteriormente. Una perversa logica indebitatrice e speculativa, questo il programma di aiuti alla Grecia che determina le politiche di austerità della sinistra greca, quella che doveva rappresentare nell’immaginario collettivo una alternativa al neoliberismo ma con il neoliberismo è scesa a patti
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