November 24, 2024
Nei giorni scorsi alcune realtà dei cobas dell’igiene ambientale e del pubblico impiego hanno redatto una sorta di protocollo per gli appalti “a salvaguardia “ dei lavoratori e dei cittadini.
Abbiamo intervistato Federico Giusti e Davide Banti di Cobas Pisa che sono tra gli autori del documento
A che serve un protocollo?
Intanto l’augurio che il documento sia fatto proprio non solo dai cCbas ma da tutte le organizzazioni si base e dalle rsu, il nostro obiettivo è costruire iniziative non di facciata ma tali da unire le istanze dei settori pubblici e privati
l protocollo è destinato a tutti gli appalti dei servizi pubblici fermo restando che la posizione da noi assunta è sempre stata quella di porre fine ai processi di esternalizzazione con una analisi reale dei costi e benefici avviando al contempo percorsi di reinternalizzazione dei servizi e del relativo personale. Non ci aiuta l’assenza di regole in materia di contratti di lavoro, anzi la possibilità di applicare contratti di peggiore favore per i\le dipendenti, contratti di riferimento per alcune aziende\cooperative operanti in un determinato settore che vanno ad annullare alcune conquiste storiche del movimento operaio. Emblematico è il caso dei contratti delle cooperative sociali e del multiservizi applicati nell’ambito dell’igiene ambientale al posto di quelli tradizionalmente utilizzati per l’igiene pubblica e privata, ossia il Federambiente e il Fise. L’applicazione dei contratti piu’ sfavorevoli rappresenta un danno economico per la forza lavoro e una delle cause degli appalti al ribasso alimentando circoli viziosi nell’affidamento di lavori, servizi e forniture. Alcuni contratti nazionali sono stati appositamente ideati per favorire i processi di esternalizzazione a basso costo con orari settimanali piu’ lunghi e paghe orarie con l’inevitabile consenso dei sindacati firmatari. Alla luce di queste considerazioni, fermo restando la assenza di una normativa di riferimento a tutela del potere di acquisto e di contrattazione, in presenza di continue deroghe ai contratti nazionali, in assenza di una contrattazione di secondo livello in gran parte delle aziende vincitrici di appalti pubblici, abbiamo costruito alcune proposte a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici da sottoporre alla attenzione dell’opinione pubblica e dei consigli comunali, delle amministrazioni pubbliche in generale e di tutte le società partecipate.
Leggi tutta l’inytervista nel documento in allegato:
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