November 25, 2024
Il Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati (Giga) esprime la propria solidarietà ai curdi turchi e invita il governo italiano ad attivare una efficace azione politica e diplomatica affinchè cessino gli attacchi contro la popolazione civile inerme della città di Silvan e che, in tempi brevi, venga convocata una conferenza internazionale sulla questione del Kurdistan turco che porti al pieno riconoscimento dei diritti questa minoranza etnica, stimanta in 15-20 milioni di persone, come già avvenuto per i curdi iracheni.
Auspichiamo che alla conferenza di Antalya, i paesi dell’Unione Europea, sollevino la questione curda ed evitino di stipulare accordi col governo turco che prevedano, come contropartita al mantenimento dei 2 milioni di profughi siriani presenti sul territorio turco, di riaprire le trattative per l’ingresso della Turchia nell’Unione senza che quest’ultima cessi gli attacchi militari e abbia edffettivamente riconsociuto i diritti dei curdi e delle altre minoranze etniche e religiose presenti al suo interno e che venga ristabilita la libertà di stampa e di espressione, messa gravemernte sotto attacco negli ultimi mesi attraverso arresti di giornalisti e chiusura di testate.
Il coordinamento del Giga
Il governo turco ha abbandonato il processo di pace che aveva condotto ad almeno due anni durante i quali quasi nessuno è morto in scontri con le forze di sicurezza. Dopo una campagna per le elezioni generali di giugno, caratterizzata da 170 attacchi violenti agli uffici del HDP e bombardamenti degli uffici di Mersin e di Adana dell’HDP, 4 persone sono state uccise e molte ferite da una bomba alla manifestazione finale dell’HDP a Diyarbakır. Dopo che le elezioni hanno impedito la costituzione della maggioranza del partito AKP (islamista-conservatore di Erdogan) in Parlamento, la violenza è cresciuta moltissimo. 33 giovani in missione umanitaria a Kobane sono stati uccisi da una bomba a Suruc. Con l’aumento delle vittime alcune autorità locali in aree curde hanno dichiarato la “autonomia” per proteggere i propri abitanti. La risposta del governo turco è stata una serie di attacchi delle forze di sicurezza in queste aree. Sono state dichiarate 24 ore di coprifuoco e soldati e squadre delle forze speciali hanno attaccato quartieri, mettendo cecchini sui tetti e sparando a chiunque apparisse in strada. Molti civili, incluse donne, bambini e anziani, sono stati uccisi.
L’ultimo di questi attacchi è a Silvan.
Dal 2 novembre i quartieri di Tekel, Mescit e Konak nella città di Silvan nella provincia di Diyarbakır nel sud est della Turchia sono stati sotto occupazione da parte delle forze speciali di polizia e dall’esercito turco. Coprifuoco di 24 ore. I civili non possono lasciare le loro case per necessità essenziali e neanche prendere I feriti per cure mediche o seppellire I morti. Le persone si nascondono nelle cantine mentra carri armati percorrono le strade rivolgendo il fuoco dei cannoni contro gli edifici. Carri armati hanno circondato le alture e stanno sparando contro questi quartieri residenziali. E sono stati usati elicotteri per far fuoco su quest’area. Non si riesce a sapere esattamenti il numero dei morti e feriti, ma si ritiene che tra loro ci siano anche donne, vecchi e bambini.
Ziya Pir, un deputato del HDP (partito democratico del popolo, filo curdo) eletto in quest’area, riferisce che ha cercato di intervenire presso un funzionario del Ministero degli interni e si è sentito dire: “Cancelleremo questi tre quartieri dalla mappa.”
Ziya Pir riferisce quanto segue: “Sparano in modo indiscriminato dappertutto. Soldati, polizia e persone assolutamente non registrate, che posso solo chiamare “cacciatori di teste”, stanno distruggendo gli edifici da cima a fondo con i cannoni. Carri armati sono stati posizionati per controllare queste zone. Noi non vi possiamo entrare.
“Secondo le informazioni che abbiamo dall’interno le persone, a gruppi di 10-15, si nascondono nelle cantine. Nessuno può uscire perché ci sono cecchini appostati sui tetti. Se vedono anche un’ombra dentro una casa o qualsiasi segno di vita aprono il fuoco. In operazioni precedenti solitamente c’era una interruzione di una due ore. Adesso si spara 24 ore su 24 senza interruzione.”
Il 15-16 Novembre la conferenza del G20 sarà ospitata dal Governo turco in Antalya. Nello stesso tempo in cui il governo è impegnato in massacri indiscriminati dei propri civili. Questi attacchi hanno avuto luogo nel corso della campagna per le recenti elezioni e continuano anche dopo. Sono prese di mira tutte le aree dove c’è stato un alto numero di voti per l’HDP.
L’incontro del G20 è per il governo turco un fatto di grande prestigio e purtroppo i governi europei sono adesso piuttosto morbidi nel criticare le violazioni dei diritti umani in Turchia, con la speranza che il Governo turco metta un limite al flusso dei profughi verso l’Europa. Il vostro intervento può fare la differenza.
Vi preghiamo di esprimere la vostra preoccupazione relativamente ai recenti avvenimenti in Turchia.
Per salvare vite umane, bisogna che le forze di sicurezza cessino le operazioni contro la popolazione civile e consentano l’accesso a queste aree a parlamentari e osservatori internazionali indipendenti.
Mandate i vostri messaggi a:
Feridun Hadi Sinirlioğlu
Dr. Sadık Ahmet Cad. No:8 Balgat
Ankara,Turkey
Phone: (90-312) 10 00
Web site: www.mfa.gov.tr
http://www.mfa.gov.tr/contact-us.en.mfa
e inviate copia dei vostri messaggi a:
E Mail:barisbloku@gmail.com
Twitter:@barisbloku
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