November 24, 2024
L’annuncio che il Papa Francesco darà inizio al Giubileo, domenica prossima 29 novembre, alcuni giorni prima che a Roma, aprendo la “Porta Santa” della Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, nell’ombelico del Continente Nero, sta portando all’attenzione mondiale questo quasi sconosciuto paese. Al suo arrivo a Bangui il Papa sarà accolto dal “presidente di transizione” che è una donna, Catherine Samba-Panza, laureata in legge nell’Università di Parigi II. La Repubblica Centrafricana ha una superficie doppia di quella dell’Italia e una popolazione di poco meno di 5 milioni di abitanti, in rapida crescita, la cui principale fonte di reddito, oltre all’agricoltura, è l’esportazione di diamanti e di legname pregiato.
La popolazione è molto povera perché è stata soggetta a continue invasioni e sfruttamento e violenze sia dai paesi vicini sia dalla Francia che, alla fine dell’Ottocento, aveva costituito una provincia coloniale Ubangi-Chari. Nel 1910 la zona era stata inglobata nell’Africa Equatoriale Francese in cui si erano precipitate le imprese private che producevano e esportavano cotone e diamanti. Durante la seconda guerra mondiale, quando la Francia venne occupata dai nazisti, nell’Africa Equatoriale Francese si rifugiò la Francia Libera, quella parte dell’esercito francese, guidata dal generale De Gaulle, che combatté al fianco degli Alleati contro la Germania ed ebbe l’onore di entrare per prima nella Parigi liberata nel 1944.
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