November 25, 2024
Cari compagni e compagne,
il governo Renzi, come documentiamo nell’editoriale del numero allegato, testimonia sempre più di voler realizzare una politica di austerità come e più dei governi precedenti. Pensiamo che tutti i cittadini un po’ consapevoli abbiano preso atto che la politica di austerità ha causato l’impoverimento generale dei lavoratori, la disoccupazione, la precarietà dilagante, il degrado dei servizi sociali e della Scuola, la perdita dei diritti e la graduale perdita di democrazia reale. Di pari passo è aumentata la forbice tra poveri sempre più poveri, e ricchi sempre più ricchi.
L’accettazione senza ripensamenti da parte di questo governo del “pareggio di bilancio” che impone allo Stato di ridurre il debito pubblico (2.100 miliardi di euro) dal 133% al 60% del Pil in 20 anni, costringerà il Paese a reperire ogni anno circa 55 miliardi per ammortizzare gli attuali 1.000 miliardi necessari per rimborsare i detentori del debito italiano. Un governo che accetta questo onere non può che accingersi a “grattare il fondo del barile” dei salari dei lavoratori, delle certezze del diritto, dei servizi pubblici. Se questo è sommariamente il contesto nel quale stiamo vivendo, il Sistema previdenziale e pensionistico corre gravi e ulteriori rischi di impoverimento e smantellamento.
Ci sembra che i punti maggiormente a rischio siano:
1) il diktat che il FMI (Fondo Monetario Internazionale) con sede a Washington, sta imponendo all’Italia per la prossima legge finanziaria di ridurre “la spesa pensionistica, in particolare le pensioni già in essere, dato che le riforme già approvate porteranno la spesa futura a livelli più bassi nell’area Euro”;
2) il rischio che venga tagliato il meccanismo delle perequazioni (adeguamento delle pensioni all’inflazione);
3) l’aumento in mille modi diversi della tassazione diretta e indiretta;
4) la prosecuzione del saccheggio del patrimonio dell’Inps, attraverso l’uso improprio dei contributi previdenziali, e le annunciate misure di riduzione “del cuneo fiscale” che come abbiamo già visto (articoli sull’Inail) si attuano tramite una serie di provvedimenti di tagli agli introiti di Inps e Inail, attraverso la riduzione del “salario sociale” costituito dai contributi destinati al sistema delle pensioni e della prevenzione degli infortuni sul lavoro.
A fronte di questo attacco alle condizioni dei lavoratori, sta nascendo tra di loro la consapevolezza della necessità di una nuova fase di autorappresentazione, lotte e conflitto sociale.
Il 10 ottobre (sciopero della Scuola) è una scadenza di lotta maturata insieme tra gli studenti, un pulviscolo di gruppi autorganizzati e sindacati di base che, mentre realizza il conflitto nei confronti del governo, potrebbe costituire un richiamo all’unità di azione e di lotta delle molte e frammentate esperienze di opposizione presenti nel Paese. Chi Vi scrive pensa che questa unità che si sta realizzando con gli scioperi e la prossima manifestazione del 10 ottobre, possa costituire un punto dal quale tentare una pratica di lotta intercategoriale che segni il percorso verso l’ulteriore scadenza del mese di novembre per “arrivare a un grande sciopero generale, sociale e generalizzato che cerchi di coinvolgere non solo i lavoratori dipendenti più sindacalizzati, ma anche vasti settori del precariato urbano e del piccolo lavoro “cooperativo” e ”autonomo”, centri sociali e studenti”.
Per discutere insieme di questa situazione e per capire quale sia il contributo che i pensionati potrebbero dare alla nascita e allo sviluppo di questo movimento e stagione di lotta, proponiamo a chi abita a Roma di incontrarci in Sede (viale Manzoni 55) una mattinata o un pomeriggio per decidere se e come aderire e partecipare a questa fase di conflitto e di lotta.
Una possibile data potrebbe essere martedì prossimo 30 settembre alle ore 17.
In attesa di un vostro commento, vi preghiamo di inviarlo unicamente alla casella pensionati@cobas.it
In allegato il bollettino informativo:
http://www.cobasconfederazionepisa.it/wp-content/uploads/2014/09/INFOCOBAS-PENSIONATI-N_32.pdf
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