Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Bozza circolare sul personale delle province

Postato il 31 Gennaio 2015 | in Italia, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

tagli-per-4-2-miliardi-di-euroLa bozza del Dpcm. che dovrebbe dettare le linee guida per il personale delle province e delle città metropolitane nonché sul riordino delle funzioni delle stesse. presenta alcune contraddizioni che solo in minima parte sono evidenziate da cgil cisl uil che riconoscono, bontà loro, un quadro armonico di coordinamento sia alla Legge Del Rio che alla legge di stabilità 2014

Queste le principali contraddizioni
La riduzione del personale, pari 30% per le Città Metropolitane e al 50% per le province, comprende il personale dei centri per l’impiego e della Polizia Provinciale? parrebbe di si’ contrariamente a quanto scritto da alcuni sindacati, tuttavia le linee guida sulle competenze della polizia provinciale sono ancora avvolte nel mistero. Si parla , per il personale dei servizi per l’impiego , di istituire una agenzia nazionale per l’occupazione con la partecipazione di stato, regioni, ma anche su questo punto non ci sono certezze
Non sappiamo ancora quali saranno le scelte delle Regioni , c’è il rischio che le legislazioni siano in contrasto tra loro. Dopo avere definito le leggi regionali dovrebbero partire i piani di riorganizzazione degli enti di area vasta. I sindacati cgil cisl uil pensano possibile dei piani coerenti di riorganizzazione, allo stato dei recenti fatti crediamo che siano invece speranze mal riposte
Dopo l’annuncio via twitter della Ministro Madia , con cui si parlava della mobilità verso gli uffici giudiziari del personale delle Province, il dpcm non aggiunge alcuna indicazione sui criteri di questa mobilità, sui tempi e sulle figure professionali necessarie (non è detto che ci sia compatibilità con i profili presenti nelle Province)
Non esiste alcuna ricognizione nei vari enti della Pubblica amministrazione per capire quale sia il fabbisogno di personale e il numero delle mobilità dalla Provincia.
Non esiste alcuna certezza per i lavoratori e le lavoratrici inserite\i nelle liste di mobilità, allo stesso tempo non c” alcun criterio per individuare gli esuberi e men che mai certezza per la conservazione del trattamento economico per il personale in esubero
Si è parlato di sospendere la Fornero e di non applicare le regole in materia di previdenza oggi vigenti per favorire il pensionamento di alcune migliaia di dipendenti. Anche su questo punto al di là dello spot ministeriale, non c’è niente di concreto
il Ruolo dell’Osservatorio nazionale e degli osservatori regionali è avvolto nel mistero, appaiono inutili carrozzoni funzionali ad alimentare le speranze concertative di cgil cisl uil
E’ ridotta la spesa corrente senza prima valutare se con questi tagli anche i servizi residui saranno erogabili e\o gestibili
Vengono reiterati e consolidati tutti i divieti, per le Province, in materia di assunzione e di nuovi contratti di lavoro, inclusi i rapporti lavorativi flessibili
Il potere di contrattazione sindacale è praticamente nullo, anzi al massimo è previsto il diritto alla informazione sugli esuberi e sulle modalità (avvolte nel mistero) per i processi di mobilità. Nessun ruolo viene per altro riconosciuto alle Rsu, insomma gli elenchi di personale in esubero saranno definiti entro il 31 marzo , termine entro il quale gli enti dovranno definire il personale che resta nella loro dotazione organica
c’è allora da dormire sonni tranquilli? Noi pensiamo di no

In allegato la bozza DPCM

BozzaCircolareDPCM

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