Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Breve storia di un’azienda come tante, la Magna di Guasticce, alla ricerca della giustizia sindacale nel mondo dei padroni globali

Postato il 30 Aprile 2014 | in Lavoro Privato, Sindacato | da

La Magna s.p.a. fa capo a una multinazionale che opera nel settore dell’automotive, producendo serrature per auto di vari modelli, in particolare per Audi e Fiat.

A oggi la Magna conta circa 600 dipendenti (il 70% donne), 500 dei quali operai.

In questi ultimi anni l’azienda ha attraversato molte situazioni, infatti è passata dal dichiarare 120 esuberi (solo dopo l’occupazione della fabbrica, un paio di anni fa, da parte dei lavoratori il rischio mobilità è stato scongiurato) ad anni di cassa integrazione di cui non si vedeva più la fine, fino a oggi dove l’esubero è rientrato e i volumi richiesti da produrre sono in crescita.

Non si era mai riusciti a fare assumere personale, perché prima il regime di cassa integrazione (che di per sé impedisce qualsiasi assunzione), poi il carattere di totale incertezza della committenza Fiat (soprattutto dopo il trasferimento della sua sede legale e di quella fiscale fuori dai confini Italiani) nel dare una calendarizzazione certa e affidabile dei volumi produttivi, avevano fatto sì che la Magna decidesse di non intraprendere nessun tipo di azione (in questo caso, assumere) fino al momento in cui non ci fosse stata maggiore chiarezza.

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