Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Carta dei diritti e dei principi del lavoro autonomo e indipendente

Postato il 23 Dicembre 2015 | in Italia, Lavoro Privato, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

Una proposta aperta, in 9 punti, della “Coalizione 27 febbraio”

 Premesse

Carta-2Creare una Carta delle pretese e dei diritti dei lavoratori autonomi e dei freelance è cosa utile per interloquire criticamente con l’iniziativa legislativa del governo che, con il Ddl collegato alla Legge di stabilità, intende presentare uno Statuto del lavoro autonomo professionale. Questa bozza di Carta mette in forma scritta quanto discusso dalla “Coalizione 27 febbraio” durante il Meeting (dal titolo Lo Statuto che non c’è) che si è svolto a Roma gli scorsi 14-15 novembre (2015). La Carta dei diritti mira a identificare la condizione del lavoro autonomo e a valorizzare la principale caratteristica del lavoro professionale oggi: la transizione o mobilità tra condizioni contrattuali, lavorative, occupazionali diverse che si susseguono in maniera frenetica più volte nel corso di una carriera, facendo saltare i tradizionali confini tra occupazione, disoccupazione, precarietà.

  1. Nonostante le trasformazione epocali che si sono determinate negli ultimi trenta anni, e che hanno investito l’economia come la politica, i diritti sociali, nel nostro paese, continuano a essere strettamente connessi con il lavoro; più in particolare, con il lavoro di tipo subordinato. La moltiplicazione delle figure del lavoro, così come l’affermazione del lavoro autonomo e parasubordinato, NON sono state accompagnate da una revisione sostanziale del welfare e delle tutele.

Conquistare e promuovere tutele e welfare universali, indipendenti dalla tipologia del lavoro svolto, è obiettivo fondamentale della “Coalizione 27 febbraio”.

  1. Nonostante il dettato costituzionale, seguendo l’impronta neoliberale anche in Italia si sta affermando una fiscalità di tipo regressivo. A pagare tante, troppe tasse sono prevalentemente coloro che hanno redditi bassi. Pagano meno, invece, i più ricchi. Gli stessi che, assai più spesso, non pagano nulla, tanto è diffusa e poco controllata l’evasione fiscale delle grandi corporation. Il senso comune, promosso dai media, fa dei professionisti degli evasori. Si tratta solo di una menzogna, è vero invece che i professionisti pagano tasse e aliquote previdenziali insostenibili senza avere nulla in cambio.

Leggi tutta la proposta al seguente indirizzo:

http://www.clap-info.net/carta-dei-diritti-e-dei-principi-del-lavoro-autonomo-e-indipendente/

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