Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Ci siamo stancati di aspettare, è il momento di lottare

Postato il 6 Novembre 2013 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo i numerosi appelli e richieste di attenzione inoltrate da noi abitanti del quartiere di Sant’Ermete, siamo arrivati a oggi, 5 novembre 2013, giorno in cui era previsto l’incontro con le istituzioni della città.

Quest’appuntamento era stato programmato nell’arco dell’ultimo mese per trovare delle soluzioni al disagio abitativo e sociale in cui versa la popolazione e il quartiere. Con presidi e successivi incontri con l’Apes e la Società della Salute avevamo avuto l’impegno dell’Assessore alle politiche sociali Capuzzi e del presidente dell’Apes Bani, a partecipare a questa riunione. Per quanto riguarda l’assessore alle politiche abitative Zambito da subito è stata esplicita la mancanza di volontà a partecipare al tavolo di discussione.

Ma quali sono le motivazioni che ci hanno spinto a cercare un contatto con le istituzioni?

  1. L’esasperazione dovuta alla mancanza di certezze sulle tempistiche di costruzione delle nuove case, la conseguente paura per centinaia di famiglie di continuare a vivere in condizioni di degrado sempre crescente causato dai problemi strutturali degli edifici e dalla mancanza di investimenti per la manutenzione. Problemi che trovano conferma nel vedere da molto tempo un cantiere in cui lavorano pochi operai che dovrà tra due anni ospitare solo 48 delle 216 famiglie residenti nel quartiere. Per quanto riguarda gli altri 170 nuclei l’incertezza regna sovrana.
  2. La rabbia nel vedere nel quartiere circa 30 alloggi popolari vuoti, quando l’emergenza abitativa è una delle principali piaghe che affligge la popolazione di Pisa e provincia. Emergenza che trova conferma nelle condizioni di estremo degrado in cui gli abitanti del quartiere sono costretti a vivere e nei numerosi sfratti per morosità incolpevole che rischiano di buttare in mezzo alla strada centinaia di persone.
  3. L’indignazione della popolazione nel vedere una vera e propria emergenza sociale-sanitaria ed economica affliggere il quartiere senza alcun interesse da parte delle istituzioni competenti. Sono sotto gli occhi di tutte queste situazioni: persone con disabilità che vivono in appartamenti fatiscenti ed anziani senza un’assistenza adeguata; disoccupati e famiglie a basso reddito che vedono tagliati i diritti più elementari come l’acqua, la luce e il riscaldamento. Le famiglie vedono compromessa la possibilità di vivere dignitosamente.

La situazione è resa ancora più drammatica dalla mancata bonifica e pulizia dell’area attorno alla ferrovia dove sono presenti da anni discariche e materiali (amianto, eternit etc..) infestati da topi e pericolosi per la salute collettiva.

Questi sono gli argomenti che avremmo voluto trattare con le istituzioni competenti se si fossero presentate confermando gli impegni assunti con gli abitanti del quartiere, i quali numerosi hanno partecipato all’appuntamento. La mancata partecipazione delle istituzioni è il segno della noncuranza con cui affrontano le problematiche sociali. La risposta del quartiere è stata di rilanciare la partecipazione attiva e propositiva per raggiungere dei risultati concreti, quali l’assegnazione degli appartamenti sfitti per l’emergenza abitativa, la bonifica del quartiere, la manutenzione degli edifici ,senza dimenticare forme di sostegno al reddito e maggiori servizi.

Abbiamo allestito un presidio permanente con tende, tavoli e sedie in uno dei piazzali di Sant’Ermete, riempito balconi e mura con striscioni e cartelli per ribadire con maggiore forza le nostre istanze: le soluzioni ci sono! Per queste ragioni annunciamo la nostra presenza al consiglio comunale di giovedì prossimo.

Presidio Permanente di Sant’Ermete

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