Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat

Postato il 28 Febbraio 2015 | in Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Sindacato | da

la protesta del Comitato di lotta cassintegratiStamattina (25 febbraio (ndr)), il Comitato di Lotta Cassintegrati e licenziati Fiat, insieme al SI Cobas e al Laboratorio Politico Iskra sono intervenuti all’assemblea indetta dalla Fiom, alla presenza del segretario nazionale Maurizio Landini, svoltasi alla sala dell’orologio di Pomigliano.Mimmo Mignano, intervenendo a nome dei cassintegrati e licenziati, ha evidenziato come a Pomigliano e nell’intero gruppo Fiat ci troviamo di fronte a una situazione di palese illegalità e di totale calpestamento di ogni più elementare diritto operaio. Una situazione che ha raggiunto il culmine nelle ultime settimane con l’elezione-farsa delle nuove RSA, laddove decine di operai hanno denunciato le pratiche di voto di scambio masse in atto da sindacalisti corrotti di FIM-UILM-FISMIC-UGL. Il comitato di lotta ha sottolineato il proprio appoggio alle battaglie degli operai Fiom, invitandoli a superare frammentazioni oramai datate e ad unirsi in un unico fronte di lotta contro Marchionne, Renzi e i sindacati collusi, ma nello stesso tempo ha attaccato pubblicamente il segretario Landini per la sua condotta rinunciataria e tesa a distogliere i lavoratori dall’unica vera arma a disposizione nella lotta contro la Fiat: lo sciopero!Proporre, come fa Landini, di accettare persino il sabato lavorativo per poi devolvere una parte del salario da esso ricavato per sostenere i cassintegrati e i licenziati significa, nella sostanza arrendersi ed avallare il Piano Marchionne. Il comitato di lotta propone invece alla base Fiom e ai cassintegrati del reparto confino di Nola una strada diversa: dire NO in maniera chiara al sabato lavorativo, riprendere a scioperare contro il regime fascista di Marchionne a partire dal prossimo 6 marzo, denunciare la vergogna dei licenziamenti politici in Fiat e chiedere alle strutture sindacali non colluse il contributo di un euro per ogni trattenuta sindacale che vada a finanziare una vera cassa di resistenza nazionale a sostegno di licenziati e cassintegrati. Gli applausi, il sostegno e la solidarietà espresse nell’assemblea da decine di operai sono la dimostrazione che a Pomigliano sono oramai maturi i tempi di una nuova unità di lotta tra tutti coloro che non intendono piegare la testa di fronte allo squadrismo del terzo millennio di Marchionne, Renzi e sindacati asserviti. In questi giorni costruiremo ovunque iniziative con tutti i cassintegrati e gli operai combattivi per dar vita il 6 marzo ad una vera giornata di lotta.

Il video contiene l’intervento del compagno Mignano al seguente link:

https://www.facebook.com/video.php?v=732522616864157

 

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