December 30, 2024
Apprendiamo dalla stampa cittadina le linee guida di quella che l’assessora Chiofalo ha definito riorganizzazione dei servizi nido ma riorganizzazione non è perchè siamo in presenza della esternalizzazione di un asilo nido.
Facciamo due conti perchè la matematica non inganna: nel 2008 c’erano in organico 85 educatrici prima della chiusura del Nido di via Rosellini con un accordo sindacale che solo i Cobas non siglarono.
3 anni dopo, nel 2011, concludemmo una nuova intesa che dava alcune certezze sugli organici, sulle sostituzioni e soprattutto arrestava la svendita ai privati dei servizi educativi
Nel 2011 in organico c’erano 69 educatrici, oggi, nel 2014, potremmo scendere a 63 unità, ben 22 in meno rispetto a solo 6 anni fa.
Come fa allora l’amministrazione comunale a parlare di salvaguardia dei servizi educativi quando si sono persi posti di lavoro ridimensionando i nidi comunali a vantaggio di quelli in convenzione? E che dire poi della sponsorizzazione pervenuta dalla Giunta Filippeschi ai nidi aziendali?
Questi numeri sono incontrovertibili e dimostrano che le Amministrazioni Fontanelli e Filippeschi hanno cancellato posti di lavoro nei servizi educativi rinunciando ad inserire negli appalti clausole ben precise per scongiurare l’applicazione di contratti e condizioni lavorative sfavorevoli nelle strutture in convenzione dove quando esistono contratti a tempo indeterminato sono spesso a 10 mesi l’anno con la esclusione dei periodi in cui le strutture sono chiuse all’utenza (ma le lavoratrici mangiano 12 mesi l’anno, anche quando sono in ferie o non possono lavorare…)
E’ singolare poi che al personale comunale venga contestata la mancanza di flessibilità perchè in questi anni esistono numerose tipologie orarie costruite dalle lavoratrici e dagli uffici per risparmiare sulle supplenze e sui tempi determinati
La flessibilità di cui s-parla la assessora Chiofalo è ben altra cosa: esternalizzazione dei servizi, riduzione dei posti in pianta organica senza poi menzionare quel regolamento attuativo dei nidi in regione Toscana che prevede un aumento dei bambini in rapporto alle educatrici e di conseguenza la mancata stabilizzazione delle precarie e la cancellazione di altri posti di lavoro
Bontà sua l’assessora Chiofalo, dopo avere deciso e non accolto le nostre richieste ,dice ai giornali di volere il confronto con il personale e i sindacati, un modo alquanto insolito di concepire le relazioni sindacali e il confronto che per lei equivale ad un monologo dove la sola lettura dei fatti è la sua.
Cobas Comune di Pisa
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