November 26, 2024
Su Toscana Notizie è apparsa una intervista a Enrico Rossi che fra le altre cose afferma:
«C’è ancora, anche in Toscana, questa cultura contraria alle grandi opere, all’industria, che vuole che nulla si muova. Chi pensa così punta alla rendita, ai redditi da impiego pubblico, ai pensionati, ma così ci condanna alla miseria, alla fuga dei nostri giovani, ad una Toscana piccola. Non serve una Arcadia, ma dinamismo e sviluppo. Io mi ribello e mi ribellerò alla “maledizione” del non fare nulla in Toscana. È anche un problema di credibilità, non solo di necessaria modernizzazione e di lavoro».
Per vedere il pezzo nel suo contesto questo è il link:
Ma si pongono delle domande:
I redditi da pubblico impiego sono quelli che retribuiscono chi produce cultura, istruzione, memoria, chi protegge salute, ambiente, paesaggio, territorio, suolo. Non sarebbe il caso di aumentare l’occupazione in questi settori? Non è mai l’istruzione professionale a creare valore ma sempre la cultura che va oltre ciò che oggi appare necessario: più utile la filosofia e la storia dell’arte dell’imparare lavorando (che poi è semplice lavoro non retribuito legalizzato).
Uno dei compiti della pubblica amministrazione è proprio quello di impedire a industria e grandi opere di distruggere valori sociali, ambientali, paesaggistici, e in questo modo produrre valore in termini di patrimonio territoriale e beni comuni.
Tenere insieme nel discorso rendita, pubblico impiego e pensionati è davvero incomprensibile: la rendita è quella estratta grazie alla scarsità prodotta artificialmente (esempio: mercato immobiliare), è il valore prodotto collettivamente (per esempio la qualità delle città e dei territori) e appropriato privatamente (vendendolo e affittandolo). La rendita fondiaria è una componente corposa del reddito da attività immobiliare e da turismo (e dei connessi investimenti finanziari).
Non c’è industriale e produttore che avendone la possibilità non sfrutti un vantaggio competitivo sugli altri, una rendita da monopolio appunto. Come la qualità dei territori in cui produce, che non ha prodotto lui.
La rendita non ha nulla a che fare con il lavoro nel pubblico impiego che produce valore e con il reddito dei pensionati che fa parte dei diritti di base di qualsiasi società civile. E senza civiltà non c’è né dinamismo né sviluppo che valga le pena di percorrere.
Marvi Maggio – Cobas Regione Toscana
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