December 22, 2024
COMUNICATO STAMPA
A un mese dall’incontro in Regione, Misericordia continua a perdere tempo senza rispondere a istituzioni locali e sindacati ritirando i licenziamenti e accordando la cassa integrazione in deroga.
Un silenzio incomprensibile reso possibile dalle false illusioni alimentate dai sindacati confederali che parlavano di soluzioni positive anche quando i fatti parlavano un’altra lingua.
I lavoratori e le lavoratrici della Misericordia si sono riuniti\e oggi per denunciare i ritardi anche delle istituzioni locali che avrebbero potuto e dovuto rivedere le convenzioni sul trasporto sociale e sanitario per reintegrare parte dei lavoratori licenziati.
Anche i soggetti imprenditoriali fattisi avanti per rilevare i servizi sono di fatto spariti e con loro anche gli impegni assunti con i lavoratori.
Misericordia deve ancora pagare due mensilità e la tredicesima per non parlare poi dei soldi del Ministero relativi ai contratti di solidarietà conclusi nell’estate.
Proseguono i disservizi e la Misericordia si è ridotta al lavoro cimiteriale, al 118 e alle pulizie della faraonica e inutilizzata sede per l’acquisto della quale non c’è alcuna offerta contrariamente a quanto dichiarato per mesi.
Nel frattempo ai Cobas è pervenuta copia del verbale del Magistrato del 11\5\2009 ove l’allora Governatore Bonaccorsi si soffermava sulle difficoltà della vendita della vecchia sede di via san Frediano alla Fondiaria Paradisa “nonostante i ripetuti incontri presso lo studio del dott Luigi Marchetti”.
Lo stesso Marchetti oggi è a capo della Misericordia dopo avere rappresentato gli interessi di soggetti privati che hanno fatto cassa con l’immobile del Cep, un conflitto di interessi che dimostra come la volontà di dismettere servizi e personale abbia origini lontane.
Alla Regione e al Comune chiediamo di intervenire subito per fornire una definitiva e positiva risposta.
Non basta la cassa integrazione, vogliamo l’assorbimento del personale nelle attuali convenzioni
Cobas di Pisa e l’assemblea dei lavoratori\trici licenziati
per i Cobas Federico Giusti
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