November 30, 2024
DEDICHIAMO LA NOSTRA CONTESTAZIONE ED IL PAVENTATO LICENZIAMENTO A MARIA BARATTO E TUTTI QUELLI CHE SI SONO SUICIDATI AL POLO LOGISTICO FANTASMA DI NOLA E PER LE GRAVI CONDIZIONI ECONOMICHE E SOCIALI DI TUTTI I 316 OPERAI
COSTRUIAMO UNA SETTIMANA DI LOTTE A POMIGLIANO A PARTIRE DA MARTEDI’ 17 GIUGNO ORE 11,30 INGRESSO PRINCIPALE FIAT POMIGLIANO….ORE 19 CONCERTO DI SOLIDARIETA’ IN SOLIDARIETA’ PER MIMMO MIGNANO E 19 GIUGNO ORE 9.30 PRESIDIO AL TRIBUNALE DI NOLA PER L’ULTIMA UDIENZA PER IL REINTEGRO DI MIMMO
Quattro operai del Polo logistico di Nola, in cassa integrazione da 6 anni e Mimmo Mignano, operaio FIAT, in causa contro l’azienda per un precedente licenziamento, tutti in prima fila nelle manifestazioni pubbliche messe in campo in questi mesi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei 316 operai di Nola in cassa integrazione da anni e senza prospettive per il futuro, hanno ricevuto dalla FIAT una lettera disciplinare in cui viene loro contestato il finto suicidio di Marchionne inscenato davanti al Polo logistico e, successivamente, il conseguente funerale, davanti ai cancelli della fabbrica di Pomigliano. Altra cosa che viene contestata è l’esibizione di tute da lavoro aziendali esposte macchiate di vernice rossa.
ALLA FIAT IL SANGUE FINTO FA PIÙ PAURA DEL SANGUE VERO. Ricordiamo l’operaio della Devizia che, ferito sul lavoro, morì dissanguato e fu ritrovato dopo ore nello stabilimento di Pomigliano. Ricordiamo,inoltre, i tanti lavoratori morti negli ultimi vent’anni che rappresentano per la FIAT di Pomigliano un triste primato a livello nazionale. L’azienda definisce questi tre episodi ” inauditi” e scrive una lettera a questi operai che fa prevedere, come successivo passaggio, la lettera di licenziamento. Un’azione spropositata e questa sì inaudita! In una situazione dove già tre operai del polo logistico, dopo sei anni di cassa integrazione, si sono tolti la vita per l’insicurezza sul futuro e per la miseria determinata dai pochi soldi percepiti per la cassa integrazione, gli operai che hanno ricevuto la lettera di contestazione hanno inscenato le azioni incruente di cui sono accusati solo per denunciare questi fatti tragici, determinati dalla politica aziendale della FIAT che prima ha condannato questi operai al “confino” di Nola e poi al limbo della cassa integrazione senza presente e senza futuro.
Rispetto ai crimini della FIAT nessuna reazione, come se gli operai che si suicidano lo facessero per motivi “personali” scollegati dalla loro attuale condizione di disagio. Rispetto ad una innocua messa in scena degli operai contestati si sono rivoltati tutti i “benpensanti” d’Italia, e la FIAT ha fatto partire questa procedura anticamera del licenziamento.
Due pesi e due misure! Le manifestazioni clamorose e a forte impatto degli operai contestati stavano cominciando a diventare pericolose perché iniziavano a coinvolgere gli altri colleghi del polo logistico di Nola. Questa è la vera motivazione delle lettere inviate dalla FIAT. Ma la repressione non fermerà la legittima lotta degli operai in difesa del posto di lavoro. La fiat ha paura anche in riferimento alle ultime informazioni che arrivano da Pomigliano in relazione alle centinaia di disdette sindacali dovute alle gravissime condizioni e ai forti aumenti dei ritmi di lavoro che vedono assenti tutti i sindacati presenti in FIAT Pomigliano.
Noi metteremo in campo tutte le possibili iniziative, sia legali che di mobilitazione, per rispondere alla prevaricazione della “potente” FIAT. La FIAT non fermerà la reazione degli operai alla miseria con questi licenziamenti rappresaglia.
Noi dedichiamo le lettere di contestazione inviateci dalla FIAT alla memoria di Maria Baratto,Peppe De Crescenzo e agli altri suicidi causati dalla logica meschina del profitto.
Cobas lavoro privato Napoli
Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat
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