Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Considerazioni in merito alla piattaforma di lotta nel Pubblico Impiego

Postato il 12 Luglio 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

E’ iniziata la discussione per costruire una piattaforma rivendicativa del Cobas Pisa

L’idea iniziale è quella di partire dai singoli comparti, per esempio gli enti locali , focalizzando l’attenzione su 4 punti:

  • rinnovi contrattuali: i soldi dove li prendiamo? dalla lottta alla corruzione, dal recupero dei soldi spesi per le privatizzazioni dei servizi, dal recupero della evasione fiscale, dalla tassazione dei grandi e medi capitali.
  • ringiovanimento della Pa:applichiamo le norme pre fornero, si mandano a casa senza decurtazioni qualche migliaio di lavoratori\trici e rimuovendo il patto di stabilità si consente agli enti locali lo stesso numero di assunzioni con un concorso rivolto intanto ai precari
  • società in house e partecipate: qui il discorso si fa serio perchè le partecipate hanno ormai gli stessi vincoli degli enti locali e bisogna pensare ad una rimozione degli stessi oltre a una ridefinizione delle funzioni e dei ruoli delle partecipate nell’ottica di reinternalizzare servizi e forza lavoro
  • funzioni enti locali: rimandiamo alle nostre note su fusioni e unioni reperibili sul sito www.cobaspisa.it

Da aggiungere poi come riflessione i contenuti di questo documento allegato a cui non dare eccessivo valore giuridico economico ma da prendere in seria considerazione per quanto trasmette ( voci del trattamento economico in godimento compreso accessorio all’ atto del trasferimento). Magari gentile concessione della politica, ma che in realtà alimenta le diversità ( pensiamo anche al sostanziale disinteresse verso il personale delle società in house, in convenzione o in appalto). Si immagina personale trasferito coattivamente che si porterà dietro risorse accessorie individuali molto diverse, ma rivendicherà sistemi di distribuzione salariali accessori che possono contrastare con quelli in atto negli atti locali ( un banale esempio? se riscuotevo il rischio nell’ente di provenienza, lo continuerò a riscuotere a prescindere dalla disciplina applicata nell’ ente dove trasferito..strafregandome così degli altri ma non arriverà una leggina o un decreto per togliere di un colpo anche il trattamento, accessorio e non, di miglior favore?).

In tempi diversi, a parte il falso equalitarismo confederale che puntava al ribasso per non disturbare, avremmo utilizzato questa fase storico sociale per ampliare i conflitti per puntare al rialzo in termini di obiettivi e rivendicazioni per dare risposte a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Il problema oggi è quello di tenere insieme piu istanze.

INTESE COME QUESTE POSSONO RAPPRESENTARE SOLO L’INIZIO DI UN PERCORSO PERICOLOSO

Una sorta di beneficio ad personam in cambio dell’ accettazione del modello di riordino istituzionale renziano ( che non casualmente porta risultati anche per l’ apparato confederale)…che magari si va ad inserire in funzione disgegatrice negli enti locali in mezzo a personale che da 5 anni non solo non vede un euro in più dal ccnl, ma si vede tutti gli anni rimessi in discussione ( con una specie di ricatto) anche i livelli di salario accessorio dal sistema di performance, giocando indirettamente al ribasso salariale.

Da qui la necessità un confronto laico e non ideologico su questi temi. L’ intesa sul personale province ( la toscana prima fra tutti) ci riporta in termini metaforici a quello che D. Milani definiva fare “parti uguali fra disuguali”.

Non è il caso di aprire un dibattito di prospettiva?

In allegato il protocollo d’intesa
http://www.cobasconfederazionepisa.it/wp-content/uploads/2014/07/prot-8_7_14.pdf

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