Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Cosa fanno veramente aziende e alberghi (e ispettori ASL) contro il contagio da Sars-CoV-19

Postato il 23 Luglio 2020 | in Sicurezza sul lavoro | da

Una mia testimonianza un po’ lunga, ma che credo valga la pena di leggere fino in fondo.

Sono RSPP di una azienda che prevede come attività importante il sopralluogo di tecnici presso propri fornitori. In qualche caso oltre al sopralluogo è previsto il pernottamento.

L’azienda ha creato, dall’inizio dell’emergenza COVID-19, un gruppo di lavoro (io come RSPP sono stato coinvolto) con lo scopo di definire le procedure di dettaglio per il contenimento del contagio da SARS-CoV-2, sia secondo legislazione nazionale e locale, sia secondo linee guida della propria capogruppo.

Durante il lockdown l’azienda ha dovuto chiudere gli uffici, ma ha continuato la normale attività avendo attivato da tempo la possibilità dello smart working.

Ovviamente ha interrotto anche i sopralluoghi presso i propri fornitori.

A partire dalla Fase 2, tali sopralluoghi sono ripresi, ma solo in caso di estrema necessità.

Come RSPP, all’interno del gruppo di lavoro, in questa fase ho il compito di “filtrare” i fornitori in cui fare il sopralluogo e gli hotel in cui eventualmente pernottare, secondo normativa nazionale e locale.

Il controllo avviene mediante analisi di tutta la documentazione da redigere obbligatoriamente ai sensi della normativa (esiste in ogni caso un feed back da parte dei lavoratori dopo il sopralluogo o il pernottamento).

Ormai ho controllato 33 fornitori e 20 hotel.

Ebbene di tutti questi solo un hotel è risultato promosso a “pieni voti” al primo tentativo.

Pochi altri hanno inviato documentazione sostanzialmente buona, ma di cui ho chiesto integrazioni su specifiche tematiche.

La maggior parte ha inviato dei copia/incolla delle misure generiche e non sostanziate contenute nella legislazione, in qualche caso non applicabile al fornitore o albergo in questione.

Ho visto il medesimo documento per due differenti fornitori, su carta intestata del consulente, esattamente uguale per entrambi, anche se le realtà lavorative erano completamente diverse.

Quasi sempre mancano le misure di emergenza di dettaglio, in caso di sospetto COVID-19.

Non sono mai indicate le procedure di dettaglio per la sanificazione, specie degli impianti di condizionamento. Non si sa se sono fatte da ditte qualificate oppure no.

Spesso i gel igienizzanti non sono Presidi Medico Chirurgici.

E così via.

Qualcuno ha avuto il coraggio di rispondermi “Ma ingegnere, la nostra azienda ha ricevuto la visita della ASL, che ha dato parere favorevole”…

Negli ultimi 20 anni ho toccato con mano le mille porcate fatte dagli imprenditori per risparmiare sulla sicurezza, in nome del loro profitto e lo spregevole ruolo svolto da qualche ispettore ASL e quindi non mi meraviglio più di niente.

Ma avevo pensato di aver toccato il fondo, dimenticandomi che, poi, c’è ancora scavare…

Marco Spezia

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