November 25, 2024
Nel Masterplan del governo un paragrafo è dedicato alla risposta alle crisi aziendali: «L’obiettivo è stato ed è quello di salvaguardare le possibilità di recupero per parti importanti del tessuto produttivo meridionale». L’elenco delle aziende citate come casi di successo è lungo (ex Micron di Avezzano, Ilva di Taranto, Bridgestone di Bari, Natuzzi nelle Murge, Ansaldo Breda di Reggio Calabria, ex Fiat di Termini Imerese, i poli di raffinazione di Gela e di Porto Torres, Eurallumina di Portovesme) e include tre siti campani: la Whirlpool di Carinaro, la Firema di Caserta, l’ex Irisbus dell’avellinese.
Gli statunitensi della Whirlpool a luglio 2014 acquisiscono l’italiana Indesit: Carinaro è tra gli stabilimenti da chiudere, gli operai del gruppo da nord a sud si battono per mesi contro il ridimensionamento dei siti produttivi e alla fine ottengono una parziale vittoria. Nel casertano si ritrovano con la forza lavoro dimezzata (320 su 815), in 350 andranno via tra pensionamenti e incentivi alla mobilità volontaria verso le sedi del nord. Nessuna produzione né sviluppo di prodotti a Carinaro ma il trasferimento della logistica che prima veniva fatta a Varese e Fabriano: se tutto va bene, nel 2018 il sito sarà l’hub dell’area euromediterranea per lo smistamento dei componenti. In attesa, si procede con i contratti di solidarietà, che il Jobs Act ha reso nel frattempo più leggeri.
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