Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Crisi libera tutti… addio sicurezza nei luoghi di lavoro. Le previsioni per il 2013

Postato il 5 Gennaio 2013 | in Sicurezza sul lavoro | da

Con l’avanzare della crisi economica si e’ creata una situazione paradossale, in nome, e con la scusa della crisi poi c’e’ la tendenza a soprassedere su situazioni che comportano rischi per la salute dei lavoratori e dei cittadini.

Non e’ raro che di fronte ad inadempimenti in materia di sicurezza non solo sul lavoro, chi deve controllare, invece di impedire le irregolarità mitighi le sanzioni o addirittura chiuda entrambi gli occhi pensando così di preservare dei posti di lavoro. Troppo spesso prevalgono i pianti dell’imprenditore o del piccolo commerciante che, di fronte alla contestazione di gravi mancanze in materia di sicurezza, rispondono con le classiche frasi: “se si deve rispettare tutte le regole si chiude”, “ho dipendenti con le loro famiglie sulle spalle, se devo mettere tutto a norma dovrò licenziarli per contenere i costi”, “ha ragione, con il camion andavo forte ma ho famiglia e se non faccio tutti i viaggi richiesti non pago le rate del mezzo. Che faccio allora?Vengo a casa sua a mangiare?”.

Come per incanto, oltre alle modifiche del testo unico che hanno alleggerito le responsabilità penali dei datori di lavoro (sembrano loro le vittime…), gli stessi interventi in materia di formazione e prevenzione sono ormai considerati un lusso e non una necessità.

Non è sbagliato pensare che con la scusa della crisi saranno le normative di sicurezza e i diritti dei lavoratori ad essere sacrificati, del resto gli investimenti stranieri in Italia sono condizionati allo stravolgimento della legislazione per rendere sempre più debole la forza lavoro, privandola di potere di acquisto e di contrattazione, insomma ci vogliono deboli e ricattabili.

NON possiamo, NON dobbiamo, NON vogliamo accettare questa situazione, non possiamo accettare compromessi quando è in gioco la nostra salute e sicurezza, quando la nostra stessa vita è in pericolo. Non vogliamo essere schiavi delle logiche consumistiche, proni ai governi anche quando distruggono decenni di conquiste sindacali e sociali.

E’ ormai archiviato lo stato di diritto, il suo declino ha sancito la perdita di valori di dignità, giustizia ed eguaglianza con gli esseri umani privati della loro stessa dignità, assimilati a beni di consumo.

Dobbiamo riprenderci il presente e il futuro, non c’è lavoro senza diritti, salute e sicurezza, senza un potere di acquisto che ci consenta di vivere dignitosamente

 SPORTELLO SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO CONFEDERAZIONE COBAS

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