December 26, 2024
Per capire le dimensioni della posta in gioco racchiusa nella vertenza Whirlpool, che prevede, nel suo aspetto più drammatico, la vendita e/o chiusura dello storico stabilimento di Napoli, occorre conoscere alcuni dati utili a contestualizzare il problema.
Whirlpool Corporation è un colosso mondiale nel campo degli elettrodomestici, ha sede negli Stati Uniti e la proprietà è formata da un azionariato diffuso avente come azionisti principali alcuni fondi pensione statunitensi.
Nel 2017 Whirlpool Corporation aveva un fatturato di 21,25 miliardi di dollari con un utile netto di 350 milioni di dollari e 92.000 dipendenti. È suddivisa in macroregioni mondiali e quella che a noi interessa si chiama Whirlpool Emea (Europa, Medio-Oriente e Africa). Whirlpool Emea, in perdita da oltre 10 anni, fattura nel 2017 5 miliardi di dollari, ha 24.000 dipendenti e 15 stabilimenti in 8 paesi diversi. In Italia Emea nel 2017 ha prodotto oltre 6 milioni di pezzi e impiega 6.000 persone in 6 stabilimenti.
Come ho detto precedentemente, Whirlpool Emea è in perdita da anni e a nulla è valso l’acquisto della multinazionale Indesit nel 2015, pagata oltre 10 miliardi di dollari e che nei piani della Corporation americana doveva servire a far diventare Whirlpool il primo produttore di elettrodomestici al mondo e risolvere i problemi cronici di Emea. Il fatto che queste due realtà, Whirlpool Emea e Indesit, avessero ognuna al proprio interno gravi problemi e la sbagliata gestione dell’affare hanno provocato un aggravamento della situazione, già di per sé non edificante. Non sono inoltre mancati negli ultimi anni tentativi da parte del management di Whirlpool Emea per recuperare redditività, arrivando a chiudere negli ultimi 6 anni lo stabilimento di Trento avente 500 addetti e 300 nell’indotto, 2 stabilimenti in Germania, uno in Svezia ed uno in Francia.
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