November 30, 2024
Lavoratori ex Crm e di altre situazioni in crisi (cooperative, donati laterizi), disoccupati, abitanti del quartiere di S. Ermete dello “spazio popolare occupato” si sono dati oggi appuntamento al Comune insieme ai Cobas. Il presidio di disoccupati, lavoratori e inquilini non ha prodotto il coinvolgimento sperato di altre situazioni sociali e aziendali colpite dalla crisi.
E nemmeno la solidarietà di organizzazioni e associazioni cittadine. In questa città pare che i lavoratori e i disoccupati non facciano più notizia, non ricevendo neppure la solidarietà di chi chiama la città a raccolta per difendere gli “spazi comuni” ma poi preferisce costruire alleanze con un associazionismo che tiene un piede nelle istituzioni e un piede fuori e guarda con distanza se non addirittura con sufficienza i lavoratori e i soggetti socialmente massacrati dalle politiche governative e padronali.
Il diritto alla città dovrebbe coinvolgere i soggetti sociali colpiti dai processi di ristrutturazione e deindustrializzazione, anzi sono un elemento imprescindibile per costruire percorsi alternativi alla deindustrializzazione, alla speculazione , alla miseria e al degrado, per rilanciare un territorio produttivo e solidale
Capita poi di assistere a dibattiti nei quali non si invitano a parlare i lavoratori protagonisti delle vicende della deindustrializzazione degli anni sessanta e settanta e delle lotte che vi si sono opposte preferendoli gli ex sindacalisti diventati scrittori, che con i loro accordi sono causa stessa della deindustrializzazione.
A Pisa ci si organizza per scendere in piazza il 12 a Roma contro le “larghe intese” e il marchionissimo, peccato che tra i partecipanti ci sia chi, come la Fiom, le “larghe intese” le pratica ogni giorno concludendo intese nelle aziende che devastano diritti e condizioni di lavoro e annullano, sulla linea del famigerato accordo interconfederale del 31 maggio 2013, la democrazia e la rappresentanza nei luoghi di lavoro.
A Pisa gli operai e i disoccupati, i bisognosi di casa vanno bene solo quando c’è da chiedere loro il voto, non quando si tratta di difenderli da uno sfratto, o quando è necessario confliggere con aziende e istituzioni per strappare ammortizzartori sociali e reddito, o quando c’è da cavalcare qualche lotta dimenticandosi che i lavoratori lottano per raggiungere risultati concreti e non per inscenare conflitti da operetta.
E tra pochi giorni i lavoratori della Crm e della Misericordia saranno a casa nel disinteresse generale. Cosa vogliamo fare tutti insieme?
Sandro Marchi, Fabrizio Terzi, Piero Petrucci ex operai Crm
Marcello Pantani Cobas Lavoro Privato
Federico Giusti Cobas Pubblico impiego
Isabella Gentile Cobas Misericordia
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