December 30, 2024
Riceviamo e pubblichiamo
Dopo lo sgombero l’ex-Colorificio torna ad essere un luogo di desolazione, abbandono e sciacallaggio. Questa mattina il Municipio dei Beni Comuni è rientrato dentro l’ex-Colorificio, con l’autorizzazione del PM, per verificare lo stato degli oggetti e delle attrezzature appartenenti a decine di associazioni, rimasti all’interno dello stabile, sotto la custodia legale affidata dal Tribunale di Pisa al proprietario. Si tratta di beni del valore di migliaia di euro, frutto del lavoro collettivo di anni e oggi inutilizzate per l’assenza di uno spazio che ospiti le attività delle associazioni del Municipio dei Beni Comuni.
Lo spettacolo che si è offerto alle decine di cittadini che si sono presentati stamani all’ex-Colorificio è stato agghiacciante. Un luogo che era stato riportato alla vita, curato, riqualificato e rigenerato è oggi allagato e di nuovo in stato di degrado. Non solo, si sono registrati ripetuti furti: uno dei cancelli è stato sfondato e qualcuno è entrato nella struttura rubando anche parte degli oggetti e delle attrezzature (cavi, impianti, ecc.) del Municipio dei Beni Comuni. Quanto accade oggi all’interno dell’ex-Colorificio non è solo la prova evidente della mancata sorveglianza dell’area da parte del sig. Junghanns, cui è stato affidato tale compito dal Tribunale di Pisa, ma anche l’ennesima conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, del totale disinteresse della multinazionale J Colors per la sorte attuale dell’area: nell’impossibilità di ottenere una variante urbanistica, meglio allagamenti e saccheggi piuttosto che consentire l’utilizzo del bene abbandonato da parte di associazioni e cittadini.
Quello che fino all’autunno scorso era un grande spazio sociale della città vede oggi i beni che ancora custodisce violentati, spostati, alcuni rotti, altri sottratti. Desertificare l’ex-Colorificio: è questo quello che la proprietà voleva. Al suo interno si trovano tuttora, circondate da un silenzio irreale, una parete di arrampicata tra le più grandi della Toscana, officine artigiane, sale studio, una biblioteca con oltre diecimila volumi e altro ancora, tutto a rischio di nuovi furti e di deperimento.
La gravità di tutto questo non può essere taciuta. È inaccettabile che in tempi di crisi e impoverimento, uno spazio sociale sottratto alla cittadinanza da un privato a soli fini speculativi versi nuovamente in uno stato di totale abbandono, favorendo danni e furti di oggetti e attrezzature di proprietà collettiva, che da anni sono utilizzati per attività culturali e sociali a vantaggio della cittadinanza. Auspichiamo perciò una ferma presa di posizione da parte dell’Amministrazione comunale, che nonostante le tante promesse di intervenire per trovare una soluzione per il Municipio dei Beni Comuni, continua a restare in un silenzio che ora inizia ad apparire complicità.
Il Municipio dei Beni Comuni non resterà a guardare mentre uno spazio che era a disposizione di tutte e di tutti viene saccheggiato e distrutto, mentre si derubano oggetti e attrezzature costruiti con fatica e generosità da centinaia di cittadine e cittadini. L’ex-Colorificio e ciò che si trova al suo interno non è un problema di qualcuno, ma della città, compresa l’Amministrazione comunale. Lo faremo sentire a gran voce.
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