November 27, 2024
Nella mattina di Martedi 19, di fronte ai cancelli dell’SDA di Roma è avvenuto un fatto gravissimo: il picchetto che portava avanti lo sciopero ed il blocco delle merci è stato aggredito con mazze e bottiglie da una squadraccia guidata da capetti e dirigenti e sostenuta da diversi driver (i fattorini che guidano i furgoni delle consegne). 4 facchini in ospedale feriti gravemente e diversi compagni contusi.
La polizia ha assistito inerme e quando è intervenuta chiamando rinforzi si è limitata a smobilitare il picchetto lasciando invece a piede libero gli aggressori. Un fatto ormai noto e ampiamente circolato tra i canali comunicativi del movimento.
Una lettura diametralmente opposta dell’accaduto è stata invece proposta dai sindacati confederali FILT-CGIL FIT-CISL e UILTrasporti. Secondo il loro comunicato la violenza sarebbe quella dei lavoratori del SiCobas che volevano impedire l’accesso al posto di lavoro ad altri lavoratori. Quest’ultimi avrebbero semplicemente reagito alle “provocazioni e coercizioni subite” solo perché costretti.
Quello che abbiamo visto noi è molto diverso, lo ricordiamo chiaramente e coincide con la precisa ricostruzione fornita dall’assemblea di sostegno delle lotte della logistica di Roma: facendosi scudo e aizzando un nutrito gruppo di drivers incazzati all’idea di perdere le commesse, una coppia di capetti, uno della cooperativa, uno responsabile per l’azienda, si son presentati con manganelli telescopici, caschi ed altri arnesi spaccando teste (un lavoratore ha subito la frattura dell’orbita oculare e rischia di perdere un occhio) ed aprendosi un varco nel picchetto che è però riuscito a resistere fino a quando non è intervenuta la Celere, accorsa poco dopo. Per il dispiacere dell’azienda e dei suoi sgherri questo non ha però impedito allo sciopero di andare avanti fino all’ora di pranzo, costringendo i corrieri a caricare a mano i propri pacchi.
Leggi tutto l’articolo al seguente indirizzo:
http://clashcityworkers.org/documenti/analisi/2009-sda-roma-fascismo-sindacato.html
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