November 24, 2024
E ‘morto Fidel, simbolo della rivoluzione cubana, guidata da lui, Che Guevara, Camilo Cienfuegos ed altri combattenti del movimento “Luglio 26”.
Cuba, un’isola distante 90 miglia dal paese più potente del mondo capitalistico, è stata focolaio di corruzione, un bordello per gli Yankees e covo di mafia. Questa è la Cuba di cui sentono la mancanza i “vermi” traditori fuggiti negli Stati Uniti.
Nell’epoca del dittatore Batista e da prima, i lavoratori erano oppressi, nei campi dai proprietari terrieri, nelle città da parte dei capitalisti, come in tutta l’America Latina; l’abuso è stato coperto dai governi, dalla magistratura, dalla polizia, dall’esercito e dai mass media. La povertà e l’analfabetismo erano generali. Come canta Carlos Puebla “Ed in quel arrivò Fidel”, “Arrivò il comandante e ordinò di fermarsi.” L’impero così promosse l’invasione del la Baia dei Porci ma fu schiacciata dal popolo cubano.
Leggi tutto l’articolo di Hugo Blanco tradotto dal GIGA nel documento in allegato:
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