November 27, 2024
Fincantieri. A Riva Trigoso e Muggiano i lavoratori protestano unitariamente. Ma i sindacati sono divisi. Piattaforme e assemblee separate “Si preparano a firmare la consegna all’impresa”.
Scioperi spontanei contro i microchip negli scarponi per controllare i lavoratori e la richiesta di oltre 100 ore di straordinario non retribuito. Nei tanti siti Fincantieri sparsi sulla penisola la tensione è al massimo. La trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale è vicina alla rottura. L’azienda guidata dall’inossidabile boiardo di Stato Giuseppe Bono — uno che per lunghezza di mandato confermato dai vari governi farebbe impallidire anche Ercole Incalza, è amministratore delegato del gruppo da 13 ben anni — continua a chiedere flessibilità esasperata, tagli salariali, esternalizzazioni delle attività di scafo per quanto riguarda Riva Triogoso e la separazione del comparto della meccanica dal resto del cantiere.
E proprio da Riva Trigoso (Genova) è scattato lo sciopero spontaneo dei lavoratori, poi appoggiato unitariamente da Fim, Fiom e Uilm. Quelle che dovevano essere due ore di sciopero per turno di lavoro, con blocco delle portinerie, si sono trasformate in sciopero ad oltranza. La direzione, secondo i sindacati, propone “esternalizzazioni delle attività di scafo e la separazione del comparto della meccanica dal resto del cantiere”. “Ci chiedono anche di regalare 104 ore di lavoro per le ex festività o di lavorare gratis per mezz’ora ogni giorno, microchips posizionati nelle scarpe da lavoro”, dice Sergio Ghio della Fiom. Lo sciopero coinvolge gli 800 dipendenti e i 500 addetti delle ditte esterne. “La Rsu ha deciso di proseguire la lotta impedendo l’entrata ed uscita delle merci dal cantiere proclamando una protesta a oltranza”.
Poco dopo la protesta è arrivata anche alla vicina Muggiano (La Spezia). E oggi in entrambi i siti lo sciopero sarà ripetuto. Probabile che poi la protesta si estenda anche ad Ancona, Castellammare, Marghera, Monfalcone, Sestri Ponente.
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