November 24, 2024
Il Comitato Centrale della Fiom ha dichiarato “incompatibili” con lo Statuto della Cgil e, di conseguenza, “scomunicato” una ventina di suoi iscritti, la stragrandissima maggioranza dei quali rappresentanti sindacali e dirigenti, attivi in tre fabbriche Fca (come si chiama adesso la Fiat) importanti del Centro-Sud (Termoli, Melfi e Chieti).
La decisione è stata presa perché questi lavoratori avevano costituito un Coordinamento di lotta nel gruppo Fiat del Centro-Sud insieme a rappresentanti sindacali militanti nei sindacati di base e avevano promosso lotte contro il parere del sindacato di Landini.
La scomunica comporta la decadenza dal ruolo di rappresentante e dirigente sindacale e la diffida a partecipare a conferenze-stampa, mobilitazioni, assemblee, presidi, manifestazioni e scioperi che non siano promossi dalla Cgil.
Secondo i Cobas di Pisa, si tratta di un arbitrio del sindacato-istituzione, del sindacato-padrone, sempre più avversario, se non nemico, dell’autonomia di pensiero, di progetto, d’iniziativa della base e delle sue espressioni combattive e d’avanguardia, interne ai luoghi di lavoro, che appartengano alla Cgil o al sindacalismo di base”.
“Soprattutto, quando queste componenti riescono finalmente a unirsi tra loro e ad aprire – si legge ancora – in un momento tutt’altro che felice come questo, spiragli di lotta, come sta succedendo proprio nei tre stabilimenti Fiat del Centro-Sud, attraversati, soprattutto quello di Termoli, da scioperi massicci, proclamati dai rappresentanti sindacali interni che aderiscono al Coordinamento”.
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