December 22, 2024
Le giornate del 18-19/x ,dentro la settimana di lotta 12-19/x, segnano una nuova dimensione della mobilitazione sociale, che bada al concreto dei risultati e che intende raggiungerli nella consapevolezza di poter determinare rapporti di forza tali da essere “ rispettati” dalle controparti.
La spinta dinamica , la cui assenza lamentiamo da noi a differenza di quanto avviene in Grecia,Spagna,Portogallo, da queste mobilitazioni è in grado di ricevere conforto e stimolo, anche per cercare di attribuire al vocabolo “ sollevazione” un contesto reale, oltre il significato simbolico delle manifestazioni trascorse.
La sorpresa evidente è stata la moltiplicata presenza alle manifestazioni del “ popolo della sinistra” – ben oltre le potenzialità della totalità delle resistenze presenti nel nostro Paese – che ha inteso queste mobilitazioni credibili per risollevare la testa di fronte ai tanti bocconi amari maldigeriti E lo ha fatto ben consapevole, sfidando il clima intimidatorio e la canea mediatica che sconsigliava la partecipazione.
Al governo Letta, all’ammucchiata che lo sostiene, ai complici sindacati concertativi, non è riuscita la campagna “dell’indicare nell’ultrasinistra il nemico da combattere e da stravolgere, identificando il sociale resistente come “black blok” e/o terroristi”. Segno della acquisita maturità dei ceti popolari , ormai disillusi da qualsiasi aspettativa istituzionale, coscienti che solo mettendosi in gioco è possibile non soccombere, riappropriandosi il di che vivere e dando vita a forme di autogoverno dal basso come presupposto di cambiamento, contro e oltre questo sistema iniquo,corrotto, irriformabile.
Tutto ciò, pone a tutte le realtà conflittuali, il compito di non perdere l’occasione di accogliere questa novità e di tradurla subito nei territori, riproducendo istanze capaci di praticare la riappropriazione della ricchezza sociale e di sviluppare relazioni-luoghi imperniati all’esercizio della democrazia diretta.
L’assedio durato 3 giorni nei confronti del Ministero delle Infrastrutture, è la dimostrazione che anche il “ popolo degli ultimi” è in grado di farsi rispettare senza alcuna rappresentanza formale. E di diventare sostenibile agli occhi degli italiani sofferenti ed esclusi; che da questa decisiva protesta – dalle immagini che tutto il mondo ha potuto vedere e che hanno tenuto banco nella globalità dei media – ricevono nuova linfa per incalzare tutte le aggregazioni sociali a fare blocco, programma e azione comuni.
Le rivendicazioni : 1)della “ moratoria degli sfratti e mutui” e di un piano di edilizia popolare; 2) della dismissione delle grandi inutili opere , per quella “ unica : casa e reddito per tutti”;3)dell’accoglienza e dei diritti di cittadinanza per migranti,profughi ed asilanti, oltre allo “ius soli”: sono già parte preponderante del “ programma “ da condividere e che vede già coinvolte milioni di persone. In particolare il “solo” raggiungimento della moratoria, diverrebbe in questo panorama di austerità, tagli e privatizzazioni , un risultato politico-sociale insperato che coinvolge gran parte dei meno abbienti, con 300.000 sfratti e 150.000 ipotecati. Una dimensione popolare, che vedrebbe in questa sinistra sociale resistente un polo credibile e riproducibile, una autentica opposizione capace di mobilitare e conquistare ; ben oltre le alchimie politiche di chi “ in nome della Costituzione” il 12/x ha provato a contrapporsi alle autentiche mobilitazioni del 18-19/x.
Mettiamocela tutta. E dopo aver ulteriormente riflettuto sulla dimensione sociale dell’azione antagonista , prepariamoci a sviluppare i nostri contributi , spalancando tutte le sedi e i luoghi di promozione sociale a questa bisogna.
Già ci attendono le seguenti proteste-proposte:
Roma 22.x.13
Confederazione Cobas
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