Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Frontiere chiuse alle armi non alle persone

Postato il 27 Novembre 2015 | in Italia, Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Alle associazioni e collettivi del territorio pisano,
condividiamo la nostra posizione in merito all’utilizzo del nostro territorio per movimentare carichi di armi:

Pisa, 25 Novembre 2015

Frontiere chiuse alle armi
non alle persone.

Middle Eastern migrants, who came from Germany by ferry and train Sunday night, and are walking  from Rodby in southern Denmark towards Sweden on Monday Sept. 7, 2015. Most of the migrants came from Syria, and  wished to continue to Sweden where they will seek asylum. The distance from Rodby to the Oresundsbron in  Sweden is 180 kilometres. (ANSA/AP Photo/POLFOTO, Per Rasmussen)  DENMARK OUT

Middle Eastern migrants, who came from Germany by ferry and train Sunday night, and are walking from Rodby in southern Denmark towards Sweden on Monday Sept. 7, 2015. Most of the migrants came from Syria, and wished to continue to Sweden where they will seek asylum. The distance from Rodby to the Oresundsbron in Sweden is 180 kilometres. (ANSA/AP Photo/POLFOTO, Per Rasmussen) DENMARK OUT

Abbiamo appreso dalla stampa, dopo le dichiarazioni del deputato Mauro Pili, di come sia incrementata la movimentazione italiana di armi anche in territorio toscano. In particolare sarebbero sbarcati al Porto di Piombino 4 tir carichi di bombe Mk83, prodotte in Sardegna e destinate all’Arabia Saudita.

Da anni questi trasporti avvengono senza soluzione di continuità, ma dopo gli attacchi terroristici di Parigi questa movimentazione sarebbe aumentata coinvolgendo il territorio toscano, dove sappiamo esservi importanti centri di smistamento e deposito di armi come la base militare di Camp Darby e l’Aeroporto Militare di Pisa.

Da anni ormai chiediamo la chiusura della base e il suo riutilizzo ad usi civili, per motivi di sicurezza e affinché il nostro territorio non sia complice di omicidi di massa di civili, tra cui donne e bambini, come avviene ad esempio nei frequenti attacchi sauditi in Yemen. Pochi giorni fa il Consiglio europeo si è dichiarato estremamente preoccupato per l’impatto delle ostilità in corso in Yemen, e per i bombardamenti indiscriminati contro le infrastrutture civili, in particolare le strutture sanitarie e le scuole. Il conflitto ha già causato più di 5.700 morti e 20 mila feriti di cui circa la metà civili, provocando una “ catastrofe umanitaria” con oltre un milione di sfollati e 21 milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti. Ordigni inesplosi del tipo di quelli transitati da Piombino, come le bombe MK84, sono stati ritrovati in diverse città dello Yemen bombardate dalla coalizione saudita e certamente non distinguono tra vittime civili e militari.

Non è ammissibile che le nostre strade siano attraversate da pericolosi mezzi carichi di armi e che le nostre risorse siano destinate alla protezione di bombe che causano morte e distruzione e che troppe volte colpiscono vittime incolpevoli, non certo i responsabili di attacchi terroristici. In queste azioni non è ravvisabile quindi nemmeno un intento di ritorsione rispetto alla minaccia terroristica, e anzi i bombardamenti accrescono l’ostilità degli estremisti verso l’occidente che arma chi – come l’Arabia Saudita – oggi in Medio Oriente getta benzina sul fuoco. La guerra indiscriminata contro innocenti alimenta un clima di odio e di diffidenza, apre le porte alla folle interpretazione degli avvenimenti attuali come “scontro di civiltà”, alle reazioni irrazionali ed esasperate che altro alimentano fondamentalismi ed estremismi su ogni fronte.

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