December 22, 2024
Cultura e turismo dovrebbero essere risorse per il rilancio dell’economia e dell’occupazione ma invece arrivano solo tagli (100 milioni di Euro rispetto al 2012).
A fare le spese di questi tagli saranno tutti gli ambiti culturali: cinema, teatri stabili e instabili, danza….
Sul Ministero incombe poi una ristrutturazione, come si legge nella bozza di DPCM, si fa cassa sulla pelle del personale, del resto il 95% dei tagli riguarda il personale non dirigente. C’è da aspettarsi che non solo i precari saranno mandati a casa ma gli esuberi potrebbero riguardare anche inidonei e presto altri lavoratori\trici.
Destano perplessità le aperture della Cgil (http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/27755) perchè a leggere i documenti non ci sono le condizioni per apprezzare i processi riorganizzativi in atto che assumono i connotati di un vero e proprio smantellamento del Ministero con una forte contrazione della forza lavoro tra tagli agli organici e riduzione degli organici.
Ci sarebbero ben altri tagli da fare, per esempio abolire le Direzioni Regionali dei Beni Culturali rafforzando le Sopranitendenze, dotando queste ultime di organici e strumenti di lavoro, recuperando quell’immenso patrimonio artistico e culturale abbandonato nei magazzini in attesa di restauri rimandati da anni.
Ma attenzione: la razionalità non si addice ai tagli che rispondono invece a ben altre logiche, quelle di cancellare posti di lavoro, professionalità e competenze che dovrebbero essere una risorsa fondamentale per valorizzare il patrimonio culturale e artistico del nostro paese.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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