Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I dati della precarietà a Pisa e provincia

Postato il 20 Febbraio 2016 | in Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

I dati taroccati sui precari

leggi-lavoro-precarietaMolti si ricorderanno che tra gli obiettivi del governo c’era anche la  riduzione della precarietà. Ripresa debolissima e aumenti irrisori del Pil sullo sfondo di una occupazione che dipende ormai dai voucher e dai contrattini ultraprecari

Deludenti quindi i dati delle politiche del lavoro a sostegno dell’occupazione del governo Renzi , misure che illudono i cittadini su una ripresa che non esiste.

La decontribuzione per i nuovi assunti sembrava fare da volano per nuove assunzioni che sono state inferiori alle attese perchè quello che manca è l’investimento in formazione, tecnologia e innovazione, non l’abbassamento del costo del lavoro ai minimi termini pensando che sia il solo fattore di competitività e di rilancio economico

La crescita economica nel 2015  è sullo 0,6\0,7, uno dei dati peggiori d’Europa proprio nell’anno che doveva essere di svolta

L’Inps ha appena pubblicato i numeri dell’osservatorio sulla precarietà, ma non si dice che la stragrande maggioranza dei precari in questi anni si è  praticamente dissolta con contratti non confermati proprio alla vigilia della stabilizzazione.

L’Inps registra 500mila trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, con una crescita del 50 per cento sul 2014.

Statisticamente per l’inps, quattro nuovi rapporti di lavoro su dieci sono a tempo indeterminato,  rispetto ai tre nel 2014.

Possiamo quindi asserire che gli sgravi fiscali hanno reso piu’ conveniente in molti casi l’assunzione a tempo indeterminato ma non esistono dati sui licenziamenti di questa nuova forza lavoro entro i primi  tre anni di lavoro  Gli effetti del jobs act si verificano in tempi medio lunghi, un po’ come accaduto con la riforma previdenziale con contributi dei precari che destineranno loro un assegno da fame da qui a 15\20 anni

Ma i dati Inps sembrano essre ridimensionati da quelli dell’ Istat,  lper cui la crescita dei lavoratori è sotto lo 0,5% su base annua

Ma tutti questi dati non la raccontano tutta sul numero effettivo dei precari, su quanti contrattini si sono trasformati in voucher e su quanto lavoro nero nelle metropoli e nelle campagne è ancora in auge

Di certo la figura del precario, lungi ormai dal divenire un elemento conflittuale e riconoscibile sul piano sociale,  viene costantemente negata dai media (per vendere fumo sulla riforma del jobs act ) e sostanzialmente ignorata dal sindacato che in questi anninon ha saputo denunciare con forza e convinzione l’aumento della precarietà negli ospedali, nel cnr, nell’università e anche nel lavoro privato attraverso i contratti stagionali reiterati per anni senza alcuna prospettiva di stabilizzazione, anzi spesso interrotti per “ragione di mercato”

Rispetto al recente passato, l’attenzione verso la lotta al precariato è ai minimi termini e cosi’ possono regnare incontrastati i voucher e i lavori gratuiti sotto forma di stages

Cobas Pisa

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