December 21, 2024
La manifestazione del 1 Febbraio a Bologna determina una svolta in Emilia Romagna rompendo quel muro di omertà costruito attorno agli interessi economici della Legacoop. Un convitato di pietra formato da Legacoop, Cgil e Partito Democratico ha provato in tutti i modi a criminalizzare la lotta dei facchini facendo schierare contro questa vertenza istituzioni, parlamentari, associazioni . Se leggiamo con attenzione i comunicati diffusi si capisce come stanno le cose, emblematica la fotografia dei poliziotti che bevono prodotti Granarolo dopo avere caricato gli operai.
Da una parte i facchini che rivendicano condizioni di lavoro di vita dignitose, un contratto nazionale e una paga adeguata, dall’altra consorzi di cooperative coalizzate per abbassare il costo del lavoro, disposte a licenziare chiunque alzi la testa e rivendichi il rispetto di elementari diritti. O si sta da una parte o dall’altra, chiunque sia esso un lavoratore o un disoccupato, uno studente o un operaio deve fare una scelta di campo!
Gli stessi consorzi rappresentano la struttura portante del potere economico cooperativo, per questa ragione è partita la campagna di delegittimazione dei sindacati di base che organizzano i facchini e la criminalizzazione dei picchetti, delle forme di lotta che hanno attraversato la logistica con operazioni di polizia che hanno portato a cariche brutali, ad arresti e centinaia di denunce.
Nei giorni scorsi i Cobas hanno organizzato una raccolta di buoni mensa nel Comune di Bologna con la lista di base Cub Cobas, una iniziativa che ha determinato la solidarietà attiva dei dipendenti pubblici verso le lotte della logistica smentendo quei sindacati che volevano relegare nel ghetto la lotta dei facchini. Molti di questi lavoratori sono anche scesi in piazza con i facchini ,a ragione lo scrittore Evangelisti ha esaltato questa lotta significativa e determinante per affermare i diritti e le istanze delle forza lavoro.
Le parole usate dai vertici della Legacoop contro i facchini e le lotte nella logistica (chi scambia i picchetti e gli scioperi come azioni mafiose e intimidatorie non conosce la storia del movimento operaio o l’ha abilmente rimossa per schierarsi incodizionatamente dalla parte dei padroni) smascherano il ruolo padronale della Legacoop , del resto la stessa Lega ha sottoscritto negli ultimi anni i peggiori accordi confederali della Confindustria.
La manifestazione di Bologna è solo l’inizio, la lotta continua fino alla riassunzione dei 51 lavoratori licenziati dalla Granarolo e fino alla applicazione del contratto logistica in tutti i magazzini.
Confederazione Cobas Pisa
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