Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I giullari alla Corte della Merkel: a proposito di enti locali e province

Postato il 1 Agosto 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

La legge n. 56 del 2014 ha istituito le città metropolitane ma ha sancito la distruzione delle Province. A distanza di quasi 4 mesi dalla approvazione della legge, il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici delle Province è sempre più incerto ,ma anche le stesse funzioni sono avvolte nel mistero. Tipico dell’approccio irresponsabile e antidemocratico di un Governo che mediaticamente lancia il sasso e poi si nasconde dietro la propria incapacità di gestire qualunque vero processo di riordino istituzionale, per poi lasciare cittadini e lavoratori soli e divisi con servizi pubblici allo sbando con frammentate modalità di gestione.

Allora partiamo da un documento redatto dall’ Associazione dei Comuni e delle Province per alcune riflessioni:

  1. Lo stato decide le funzioni e le competenze spettanti a ciascun Ente ma le competenze non fondamentali saranno decise dalle Regioni, il che potrebbe creare situazioni differenti a seconda del territorio e soprattutto senza una direttiva unica ben precisa. Piu’ che semplificare si crea solo caos in attesa della revisione dalla Costituzione, e non basta che la competenza legislativa resti allo Stato,se nel frattempo si attua un decentramento che favorirà pochi territori a discapito dei più, creando crescenti disuguaglianze economiche tra gabbie salariali e ricatti occupazionali;
  2. le parole d’ordine del Governo, e di Anci e Upi, sono praticamente le stesse, il che fa capire come al di là delle generiche lamentele Sindaci e Presidenti delle Province favoriscono sui territori quei processi di smantellamento del settore pubblico decisi dal Governo nazionale. Sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza tradotte in pratica cosa significano se non smantellamento dello stato sociale, privatizzazioni e sostenibilità economica in ossequio deferente al fiscal compact?
  3. Ad Anci e Upi preme solo avere voce in capitolo sulla gestione degli attuali tributi delle province, insomma al Governo non chiedono niente se non una spartizione condivisa di soldi a discapito di ruoli, funzioni, servizi e personale, magari con un rafforzato sistema di tassazione locale e regionale.
  4. E a proposito delle funzioni e delle competenze attribuite alle Province ci saranno personale, soldi e strumenti per svolgere questi ruoli? Ad oggi nessuna risposta esiste e anche sul dpcm attuativo c’è buio assoluto!
  5. In prospettiva ci saranno sempre piu’ fusioni tra comuni e Unione dei comuni; la esperienza diretta insegna che questi processi hanno determinato carrozzoni inutili e dispendiosi, riduzione di personale e privatizzazioni con minori servizi erogati alla cittadinanza. Sono forse queste le soluzioni prospettate per sviluppare nuove forme di cooperazione sui territori? Se la risposta, come sappiamo, sarà affermativa, maspettiamoci solo notizie negative in materia di lavoro, indirizzo delle politiche sociali , gestione dell’ambiente e del territorio!

Renzi parla di semplificazione, ma i suoi spot assomigliano agli spettacoli dei giullari di corte e la corte è costituita dalla Europa dei banchieri e del fiscal compact.

La semplificazione in realtà e solo lo strumento di comodo di chi tenta di alterare i rapporti di forza all’ interno delle comunità, perchè si stanno creando nuove privatizzazioni e inutili carrozzoni con un comune denominatore: abbassare i salari, ridurre i diritti, alimentare la sfiducia di cittadine e cittadine privandoli i di ogni punto di riferimento in merito alla gestione dei servizi pubblici!

E allora è il momento di abbandonare la speranza di potersi salvare in modo individuale da questi processi di smantellamento di servizi e diritti.

La sola strada percorribile non è quella del lamento o della nostalgia concertativa, contro la politica che governa con l’ appoggio complice della triade confederale dei protocolli “farsa” è tempo di aprire vertenze e conflitti collettivi in ogni ente pubblico, nelle partecipate, nelle società in house, negli appalti pubblici

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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