December 22, 2024
Il Comune di Bologna sta mettendo a rischio anche la partecipazione gratuita delle scuole ai servizi didattici museali (divulgazione e laboratori pertinenti gli ambiti storici, artistici e scientifici del territorio locale), un’esperienza trentennale che sino ad oggi ha rappresentato un modello avanzato di sviluppo civico e culturali e da questo mese per accedere ai servizi le scolaresche dovranno pagare cifre che vanno dai 60 euri per un visita ai 130 per i laboratori in aula. Il tutto perchè il Comune di Bologna vuole affidare in outsorcing i servizi didattici comunali con tariffe che saranno di gran lunga superiori ai costi effettivi sostenuti dal Comune e a carico di famiglie e scuole. Una famiglia con ragazzo\a in prima media tra libri e cancelleria spende più di 500 euro solo ad inizio anno scolastico, senza considerare le gite (le poche rimaste) e tutti i servizi ormai a pagamento (tra cui il contributo volontario alle spese correnti che volontario non è).
Ma quanto accade a Bologna potrebbe ben presto verificarsi anche a Pisa, magari con servizi Bibliotecari a pagamento visto che i musei comunali non ci sono per una miope politica delle amministrazioni succedutesi negli ultimi decenni. E questi servizi saranno erogati da manodopera a basso costo, un po’ come accade nell’appalto comunale per la riorganizzazione degli archivi e negli appalti universitari delle biblioteche. La esternalizzazione delle attività sociali e culturali trasforma queste attività in ambiti profit subordinate alle rendite e ai profitti, i costi a carico di cittadini e studenti in costinuo aumento e a discapito del diritto inalienabile alla istruzione determinando allo stesso tempo il sensibile peggioramento delle condizioni di lavoro negli appalti
Cobas pubblico impiego
per il cobas Federico Giusti
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