December 27, 2024
Ci vuole poco a capire che le turbolenze sulle piazze finanziarie di mezzo mondo sono la conseguenza dell’irrisolta anarchia che regna nel «mercato dei soldi», la cui potenza ormai sovrasta enormemente quella delle cosiddette «economie reali».
Per rendere l’idea di cosa parliamo, basta questo semplice dato: nel 2014 il «valore» dell’economia finanziaria (o di carta) a livello mondiale ha toccato la cifra astronomica di circa un trilione di dollari (mille mila miliardi) contro un Pil globale (ricchezza materiale prodotta) di «soli» 78 bilioni (75 mila miliardi). Un rapporto di 13 a 1.
Quando si parla di «economia di carta», per di più, ci si riferisce per oltre il 90% ad attività speculative, ovvero a «giocate» finanziarie tese al massimo guadagno nel minor tempo possibile, che si fanno prevalentemente «fuori borsa», fuori dai mercati regolamentati, senza alcun controllo da parte delle autorità di vigilanza. Il che rende il quadro ancora più cupo.
Fosse solo una questione di «moneta virtuale», circolante in una sfera separata dall’economia reale e senza alcuna influenza su di essa, potremmo anche fregarcene. Il problema è che oggi, la finanza, senz’altro fondamentale per l’economia, è del tutto «governata» dalla speculazione, che, a sua volta, «governa» i processi economici «reali» e il mercato di beni e servizi.
Leggi tutto l’articolo di Luigi Pandolfi al seguente indirizzo:
Lascia un commento