Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I tagli alle pensioni di reversibilità

Postato il 18 Febbraio 2016 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

PensioniNon bastava l’innalzamento dell’età pensionabile e la possibilità di andare in pensione per le donne con fortissime decurtazioni salariali e solo in presenza di alcuni requisiti, ora Il Governo va all’assalto delle pensioni di reversibilità

Cosa sono le pensioni reversibili?

Sono le pensioni dovuti a vedove\i con o senza figli, è pari al 60% della pensione del familiare deceduto. Facciamo un esempio: se il signor Antonio muore e la sua pensione è di 1000 euro, alla moglie superstite, signora Lucia, vanno 600 euro

Se la signora Lucia vive con un figlio, la sua pensione sarà dell’80%, quindi 800 euro, se invece la signora ha due figli a carico percepirà tutta la pensione del marito, ossia il 100% pari a 1000 euro

Oggi la pensione viene tagliata del 25% se superiore a 1500 euro(la pensione minima ricordiamo è di 500 euro), del 40% se supera 2000 euro, del 50 % invece se supera 2500 euro.

Ad oggi il meccanismo salvaguarda almeno in parte le pensioni medio basse, domani non sarà piu’ così.
Perché?

La pensione sarà legata all’Isee, quell’indicatore della situazione economica che considera tutto il reddito familiare, patrimoni inclusi. LA legge è in discussione in parlamento, all’interno di quel decreto legge denominato di lotta alla povertà

Le pensioni reversibili sono dunque considerate un lusso, basta che la signora Lucia abbia una casa di proprietà per mettere a rischio l’assegno del marito, il semplice possesso di un appartamento (abitato e non fonte di reddito tramite affitti) potrebbe far schizzare verso l’alto l’Isee e risultare incompatibile con l’erogazione della pensione stessa

Fatti due conti, si capisce come il Governo Renzi pensa di contrastare la povertà, ossia attaccando i salari dei lavoratori (i rinnovi dei contratti pubblici, ancora lungi dal venire, saranno una miseria di pochissimi euri al mese, quelli privati sono sottoscritti senza recupero di acquisito) e le pensioni medie

Se nel 2015 sono state piu’ di 180 mila pensioni di reversibilità, basterebbe ridurle di un terzo (in media una pensione è di 650 euro al mese) per destinare fondi irrisori a misure di contrasto della povertà ma vantandosi della misura intrapresa e svendendola in campagna elettorale

In questo modo si condannerebbero molti pensionati alla miseria e allo stesso tempo il Governo passerebbe come l’esecutivo che combatte la povertà. Al danno economico quindi seguirebbe la beffa

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