November 24, 2024
“Insieme ai lavoratori della Bormioli di Fidenza alla manifestazione unitaria indetta da Cgil e Cisl per la legalità e la democrazia sindacale. Una manifestazione singolare. Non contro, ma piuttosto in difesa di un cammino di dialogo e di concertazione tra impresa e sindacati che è stato rifiutato da pochi che pretendono di paralizzare il lavoro di centinaia di lavoratori. Come ha scritto il sindaco Andrea Massari non è nella storia di Fidenza e dei lavoratori della Bormioli un modello in cui vince chi urla più forte cose non vere”
“Le manifestazioni dei Cobas davanti ai cancelli della Bormioli Rocco di Fidenza sono incomprensibili ed ormai inaccettabili”. deputata Pd Maestri
Cobas Pisa esprime solidarietà ai lavoratori in lotta alla Bormioli
E’ trascorso un mese dall’inizio dello sciopero e dei blocchi determinati dall’ennesimo cambio di appalto al ribasso, sancito anche da un accordo sindacale sottoscritto da azienda e cgil che ha cancellato, in un colpo solo, le condizioni di miglior favore, ossai gli scatti di anzianità, inquadramenti professionali e applicate le tutele crescenti.
A fianco della azienda sono scesi in campo Cgil Cisl Uil ma anche parlamentari del partito democratico e istituzioni locali, tutti insieme appassionatamente a ribadire che gli ambiti in cui circoscrivere le lotte operaie sono quelle della mera testimonianza, dentro quella legalità che ormai considera illegittimo il blocco dei cancelli, la contestazione dei crumiri, lo sciopero ad oltranza e per questo lo criminalizza.
La manifestazione indetta contro i picchetti e i lavoratori della Bormioli diventa , grazie ai media, la afffermazione della legalità dipingendo i blocchi dei cancelli come iniziative illegali, controproducenti per diffondere paura e disinformazione tra i lavoratori degli appalti
E’ significativo il ruolo del partito democratico che si erge a tutela delle imprese e dei loro profitti, che tira la volata alle burocrazie sindacali e vende come vittorie delle sconfitte
E’ significativo il ruolo di cgil cisl uil disposte a delegittimare le lotte operaie per affermare il loro monopolio della rappresentanza
Ma soprattutto merita attenzione la gestione dei cambi di appalto.
Nelle settimane scorse, insieme ad altre realtà cobas, abbiamo scritto un documento sui cambi di appalti denunciando
la inadeguatezza delle clausole sociali che tutelano solo teoricamente l’occupazione e non garantiscono la tutela di tutti i posti di lavoro , degli stessi inquadramenti, dello stesso monte orario. Cambiando le condizioni dell’appalto è possibile, anzi sta diventando la norma, rivedere al ribasso gli orari di lavoro e prendersi un periodo di tempo nel quale gli appaltatori impongono esuberi, licenziamenti economici, passaggio dal full time al part time, un ricorso spasmodico ai supplementari o alla banca delle ore.
E’ accaduto nelle cooperative sociali della costa ovest toscana con i cambi di appalto che hanno visto trattative confuse e al ribasso, con associazioni temporanee di imprese e consorzi e sindacati sulle medesime posizioni a discapito della forza lavoro
Non basta affidarsi a generiche clausole sociali, la distruzione di quel che resta dei contratti nazionali (anche quelli a ribasso da noi criticati) e le tutele crescenti del jobs act sanciscono un nuovo scenario che proprio nei cambi di appalto determina la massima ricattabilità della forza lavoro, l’incremento dello sfruttamento, la perdita di salario e di tutele collettive\individuali, sovente il compromesso tra cooperative e aziende con i sindacati confederali
A noi non resta che aprire una campagna per affermare nei cambi di appalto piattaforme rivendicative forti che non si accontentino solo di generiche clausole che all’atto pratico non rappresentano piu’ reali tutele
E per farlo occorre determinazione e forza, forme di lotta radicali come i blocchi della produzione, le campagne di stampa, i picchetti,, la mobilitazione continua per affermare gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici e non la loro subalternità ai profitti di impresa o ai tagli ai servizi e al welfare all’ombra delle pubbliche amministrazioni.
Unire i lavoratori e le lavoratrici è possibile e necessario, la lotta alla dna nel polo logistico lo dimostra
Allo stesso tempo è necessario lanciare una mobilitazione contro l’uso dei procedimenti discplinari, strumento con cui aziende, cooperative e padroni licenziano delegati \lavorativi scomodi, combattivi che pagano sulla loro pelle lotte condotte sindacali coerenti e nell’interesse dei lavoratori.
E’ il caso di Sandro Giacomelli che resta ancora fuori dal Polo logistico e il cui reintegro è prioritario perchè un domani chiunque voglia mettersi in gioco per affermare migliori condizioni retributive e lavorative non abbia lo spettro del licenziamenti repressivi che colpiscono le avanguardie nei posti di lavoro.
Costruiamo piattaforme comuni sui cambi di appalto, apriamo una campagna contro i licenziamenti politici nell’era del jobs act
Cobas Pisa
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