Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il corpo scomodo

Postato il 23 Febbraio 2016 | in Scuola, Sindacato | da

birdyAprile 1958. Il Provveditore di Bologna scrive irritato ai Direttori didattici lamentando che dalle relazioni degli ispettori emergono sempre solo alcune materie, mentre altre – come l’educazione artistica e l’educazione fisica – praticamente non esistono. Ciò – secondo il Provveditore, rafforza negli insegnanti la convinzione che si tratti di discipline trascurabili; per ovviare a ciò chiede che, per quanto riguarda l’educazione fisica, “ciascuna direzione [faccia] giungere a questo ufficio entro il 10 aprile entrante un elenco nominativo degli insegnanti di ogni circolo, con indicazione, in apposita colonna, dell’esercizio di ginnastica preparato per la fine dell’anno scolastico”. Nell’archivio dell’allora VII circolo bolognese sono conservate le note compilate dagli insegnanti e utilizzate dalla segreteria per rispondere al Provveditore. Bellissime.

Bellissime perché sono un magnifico spaccato di cent’anni di storia dei corpi nella scuola primaria italiana. Infatti da questi brevi scritti emerge ancora preponderante – soprattutto per le classi maschili – l’impostazione militare affermatasi già nell’Ottocento e rafforzata dal fascismo. Nella quinta maschile del maestro Torricelli ad esempio troviamo: “adunata, attenti e riposo, allineamenti, cambiamenti delle formazioni di squadra e rudimentali addestramenti di marcia”; ma anche nella terza maschile della maestra Vignola Elide nata Golinelli non si scherza: “L’attenti e il riposo. In riga e in fila. Numerare per 1, 2, 3. Fianco dest, fianco sinist, il dietro front – segnare il passo”. La maestra Marchesini per la propria terza femminile cita pure la “marcia per terziglie”, vero fossile vivente della circolare del 1928 del ministro Belluzzo [ http://www.cespbo.it/immagini/fascismo/1927_marcia_ternaria.jpg] che introdusse in questo modo l’andatura delle “legioni fasciste” nella scuola elementare, riesumando l’incedere delle gloriose “legioni romane”. Ultimo esempio, il maestro Poli che propone alla sua quinta un’esercitazione degna dell’accademia navale: “Movimenti ritmici, con bandierine bicolori, riproducenti parole segnalate con l’alfabeto Morse”.

Leggi tutto l’articolo di Gianluca Gabrielli al seguente indirizzo:

http://www.quandosuonalacampanella.it/b9/

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