November 27, 2024
Il Sud, la nostra Grecia. Al settimo anno di crisi – sostiene un’anticipazione del rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2015 presentata ieri a Roma – l’emergenza conclamata oggi è un disastro accertato. Il crollo della domanda interna, dei consumi e degli investimenti produrranno uno stravolgimento demografico imprevedibile che amplificherà la desertificazione industriale e alla civile.
Come in guerra
Per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è negativo (1,3%, nel 2013 era –2,7%), cresce il divario rispetto al Centro-Nord (-0,2%). La mappa di questo immane slittamento è così composta: tra il 2008 e il 2014, la crisi ha prodotto le perdite più pesanti in Molise (-22,8%), Basilicata (-16,3%), Campania (-14,4%), Sicilia (13,7%), Puglia (-12,6%). Considerato il primo quindicennio dell’unione monetaria 2001–2014, quella che avrebbe dovuto creare una «convergenza» tra il Nord e il Sud dell’Europa, lo Svimez conclude che il Sud Italia sta molto peggio della Grecia. Lo si vede dal tasso di crescita cumulato: la Grecia ha registrato un calo dell’1,% (conta qui la «crescita» prima dei vari «memorandum»), mentre il Sud affonda con il –9,4% e il Centro-Nord registra ancora un segno positivo con l’1,5%. Questa divaricazione geo-economica pesa sulla percentuale del Pil nazionale che ha registrato un meno 1,1%. È il ritratto di un paese diviso all’interno di un continente spaccato sia dal punto di vista economico che da quello sociale. E le distanze continueranno ad aumentare a causa delle politiche di austerità che producono recessione e disoccupazione.
Leggi tutto l’articolo di Roberto Ciccarelli al seguente indirizzo:
http://ilmanifesto.info/il-disastro-al-sud-la-nostra-grecia/
Lascia un commento