November 28, 2024
Mentre continua il blocco della contrattazione nazionale, da quest’anno non si applica più il tetto del fondo 2010, né la riduzione in misura proporzionale alla diminuzione del personale in servizio che era richiesto dal DL n. 78/2010.
Infatti il 31 dicembre 2014 ha cessato di avere efficacia la norma contenuta nel DL 78/2010 art.9 comma 2 bis a causa della quale i fondi del salario accessorio sono stati decurtati in relazione ai lavoratori che andavano in pensione (ripulitura del fondo), ma cessa di avere attuazione anche il tetto del 2010, cioè l’obbligo di non superare il fondo del 2010 (l’ammontare delle risorse destinate annualmente alla contrattazione integrativa non poteva superare il corrispondente importo dell’anno 2010 e ora invece potrà superalo).
Quindi da ora in poi rimarranno sul fondo del salario accessorio le quote di salario accessorio relative ai pensionamenti e agli esuberi. Sulla base delle cessazioni attese nel 2015 e 2016 si tratta di 2.295.000 euro al 2017. Inoltre la regione potrà aggiungere ulteriori fondi per riconoscere un corrispettivo alle attività che svolgiamo.
Sono soldi di tutti noi lavoratori che andranno usati per retribuire in modo un po’ più congruo il nostro lavoro. L’occasione per le tanto attese progressioni orizzontali e non solo.
L’accordo che Bugli e alcuni sindacati volevano firmare prima di natale (il pacco di natale) per decurtare il fondo del salario accessorio è saltato per il momento.
Di questa proposta di accordo abbiamo dato conto nel comunicato “Non firmate quell’accordo” che potete leggere seguendo questo link:
https://rtcobas.wordpress.com/2014/12/20/non-firmate-quellaccordo/
Il pacco di Natale alias accordo, proponeva di scendere a una percentuale (5% per Bugli, 30% per CGIL e UIL) di quanto per legge deve rimanere interamente sul fondo. Non c’è più una legge che prevede la ripulitura dei fondi, né per i pensionamenti, né per gli esuberi e quindi ci vuole un accordo con sindacati compiacenti per ripulire il fondo (o ripulire le tasche dei lavoratori), sindacati che però nel caso firmassero un accordo che accetta di ottenere meno di quello che ci spetta per legge, cederebbero quello che non è loro, ma dei lavoratori.
Per ora il pacco di natale è stato rispedito al mittente.
Proponiamo all’amministrazione di trovare i soldi da risparmiare altrove. Solo per fare alcuni esempi: vitalizi e indennità di fine mandato; rimborsi spese a forfait, spesso ben più laute dei comuni stipendi; i troppo numerosi incarichi sotto la soglia dei 40.000 euro; gli incarichi fiduciari.
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