November 28, 2024
tratto da Il Manifesto del 4.10.2014
Lo sblocca rapine . Dieci anni per perfezionare il dl delle regalie
Qualche mese fa George Soros, tramite il suo fondo Quantum Strategic Partners e assistito da Beni Stabili, ha partecipato ad un’offerta di acquisto di immobili pubblici del fondo immobiliare Fip (Fondo immobili pubblici), della Sgr Investire Immobiliare, controllata dalla Banca Finnat della famiglia Nattino. Soros ha mancato l’acquisto che è andato per 240 milioni ad un grande colosso, il fondo statunitense Blackstone. La vendita è avvenuta attraverso l’advisor Cbre, una delle maggiori società immobiliari del mondo.
Sono anni che la grande speculazione finanziaria tenta di mettere le mani sul patrimonio immobiliare dello Stato. Salvatore Settis nel suo fondamentale «Italia spa» dimostrava nel 2002 il disegno perseguito dal governo Berlusconi e da Giulio Tremonti per vendere attraverso una serie di società veicolo il patrimonio degli italiani. Dieci anni di tentativi sono serviti per mettere a punto il sistema di rapina: il primo atto fu l’affidamento nel 2004 a Investire immobiliare di 394 immobili dello Stato poi passati a Blackstone.
Il disegno fu perfezionato dal governo Monti. L’assemblea di Confindustria del 25 maggio 2012 aveva chiesto di aiutare le imprese edilizie in crisi introducendo i “project bond”, e cioè la possibilità per i concessionari – anche di progetti di trasformazione urbana — di emettere obbligazioni sull’opera da eseguire per trovare risorse sul mercato finanziario. La richiesta fu accolta: era ministro Corrado Passera, già amministratore delegato di Intesa San Paolo. Il suo vice era Mario Ciaccia già presidente della Biis, società per le infrastrutture di Intesa Sanpaolo. Nonostante questo imponente aiuto, i project bond sono stati un clamoroso flop.
Attraverso lo «Sblocca Italia» di Renzi e Lupi, la finanziarizzazione diventa sistema e rischiamo la svendita del patrimonio pubblico. L’articolo 26 è interamente dedicato alla vendita del patrimonio pubblico. L’articolo 20 agevola l’attività delle Società di investimento immobiliare quotate (Siiq) anche per la vendita del patrimonio dello Stato. L’articolo 10 fornisce un ruolo centrale a Cassa Depositi e Prestiti, alla cui guida c’è Franco Bassanini, nominato nel 2008 dal governo Berlusconi e ministro di governi di centro sinistra, dove si distinse per aver cancellato l’obbligo di utilizzare gli oneri di urbanizzazione per costruire servizi pubblici: grazie a quel provvedimento i comuni italiani sono stati lasciati in balia della speculazione edilizia. Oggi, Cdp, attraverso la sua immobiliare Investimenti Sgr, sta diventando lo snodo affaristico che svenderà il patrimonio immobiliare dello Stato. A capo della immobiliare di Cdp siedono oggi due banchieri che si sono formati in JP Morgan e nei mesi scorsi Sgr ha concluso con l’inaspettato aiuto del comune di Roma la prima importante “valorizzazione” delle caserme del quartiere Flaminio. Il modello Roma-Sgr dilagherà in tutta Italia grazie all’articolo 26 del decreto.
Un economista del livello di Federico Fubini ha narrato martedì scorso su La Repubblica di una riunione di investitori internazionali organizzato proprio da JP Morgan a Milano. Tra gli ospiti, Paulson, ex ministro con Bush jr; fondi immobiliari; gestori di hedge found e – tra gli altri — quel Matteo del Fante oggi a Terna e sostenitore della prima ora dei project bond. A ulteriore conferma dell’effervescenza nel “mercato” nel maggio scorso Nattino, Benetton, Del Vecchio e Guzzetti della Cariplo hanno dato il via alla seconda immobiliare italiana.
Matteo Renzi che a chiacchiere si proclama nemico dei poteri forti, con l’articolo 13 regala sconti fiscali a questo mondo poiché l’imposizione passa dal 26% al 12,5%: ancora un trasferimento di ricchezza verso il mondo dei privilegi da parte di un’Italia sempre più povera. Il decreto amplia poi le categorie di soggetti che possono emettere obbligazioni. Il governo Monti nel 2012 consentiva di derogare dall’obbligo di garantire le obbligazioni tramite ipoteca soltanto agli «investitori qualificati», previsti dalla Consob nel 1999. Lo Sblocca Italia estende questa possibilità anche «alle società e ai soggetti giuridici controllati da investitori qualificati». Raffaele Cantone ha osservato che «le norme sul project bond possono provocare rischi sul piano della normativa riciclaggio». Del resto, Renzi non parla mai dell’urgenza di reintrodurre il reato di falso in bilancio.
E’ stata come noto la finanza di rapina a provocare la crisi che sta minando il futuro delle giovani generazioni: mercoledì scorso il ministro Padoan ha ammesso che siamo di fronte ad una crisi più grave del 1929. Lo Sblocca Italia perpetua questo fallimento ed affida al mondo finanziario le città e il patrimonio immobiliare pubblico. A scorrere gli articoli del decreto si vede che è stato scritto proprio dalle lobby che hanno portato alla drammatica crisi che viviamo. C’è ancora la speranza che il Senato cambi questa vergogna. Altrimenti non resterà che la strada referendaria proposta da Paolo Maddalena: non possiamo permettere che la finanza speculativa si impadronisca della ricchezza di tutti gli italiani.
Lascia un commento