November 28, 2024
Nel giorno poi in cui il presidente Giorgio Napolitano ha lasciato il proprio incarico i familiari delle vittime della strage di Viareggio, dove ins eguito all’esplosione di un treno merci sono morte 32 persone, (riuniti nell’associazione “Il mondo che vorrei” e nell’assemblea “29 giugno”) hanno ancora una volta ribadito di non essere stati mai ricevuti nonostante le ripetute richieste.
Nei giorni scorsi, in una lettera aperta al Commissario Prefettizio, Valerio Massimo Romeo, firmata da Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato da Mauro Moretti per avere assistito i familiari, e Claudio Menichetti, padre di Emanuela, una delle giovani vittime di questa strage, ricordano che Napolitano ha nominato cavaliere Moretti nel primo anniversario della strage ferroviaria. E che il 28 novembre 2011 all’inaugurazione della stazione Tiburtina a Roma “ha fatto blindare i familiari con cellulari e cordoni di polizia”.
Qualcuno a Viareggio, fanno sapere i familiari, si sarebbe aspettato che arrivasse dal Quirinale un invito almeno per il piccolo Leonardo Piagentini, che ha perso la mamma Stefania Maccioni, 40 anni e due fratellini Lorenzo e Luca di 2 e 5 anni (con il papà Marco gravemente ustionato). Il presidente Napolitano andò a far visita al piccolo in ospedale il giorno dopo l’esplosione ricevendo in regalo dal bambino un disegno nel quale veniva sintetizzato quanto accaduto quella notte maledetta. “Non capiamo ancora il motivo per cui non siamo stati ricevuti – dicono amareggiati i parenti delle 32 vittime – dopo quello che abbiamo subito sarebbe stato il minimo”.
Daniela Rombi, la mamma di Emanuela Menichetti, la ragazza deceduta insieme all’amica Sara Orsi in seguito alle gravi ustioni riportate nell’esplosione alla stazione di Viareggio, ieri alla ripresa dell’udienza del processo a Lucca ha ribadito che il reato di incendio colposo non deve cadere in prescrizione. “Si parla di 32 vittime bruciate vive in questa tragedia – dice – quindi non è possibile che ci sia il rischio che vada in prescrizione”. Daniela Rombi ha mostrato poi una foto in cui è riportata la figlia e gli altri ustionati gravi in via Ponchielli per rendere ancora una volta chiara l’entità di questa tragedia, unica nel suo genere in Italia.
L’articolo di Fabio Sebastiani è tratto da:
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