Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il rapporto dell’ispettore De Giorgi sulle “Foibe”

Postato il 25 Giugno 2014 | in Italia, Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Nell’immediato dopoguerra l’ispettore della Polizia Civile del GMA Umberto De Giorgi si mise in luce come l’organizzatore dei recuperi delle salme degli “infoibati”.L’ispettore De Giorgi, già maresciallo di PS ai tempi del nazifascismo, fu uno dei fondatori della Polizia scientifica a Trieste e nell’immediato dopoguerra si mise in luce come organizzatore dei recuperi delle salme degli “infoibati”. Fu però un personaggio molto discusso all’epoca: da una parte venivano elogiati i suoi metodi di indagine, la sua capacità di identificare i responsabili delle inchieste che conduceva; dall’altra parte fu definito un “regista” di processi per il modo “disinvolto” ed a volte melodrammatico con il quale portava avanti le indagini.

Va anche ricordato che nel corso di un’intervista rilasciata pochi mesi prima di morire, l’ispettore De Giorgi disse che durante la guerra avevano spesso trovato “altri cadaveri che la banda Collotti (cioè l’Ispettorato Speciale di PS, n.d.r.) buttava in cespugli e anfratti dopo le torture, girando la notte con un furgoncino”, sequestrato all’impresa locale di pompe funebri. Tuttavia, pur essendo a conoscenza di questa “usanza” dell’Ispettorato, nel periodo in cui si dedicò al recupero delle salme dalle foibe De Giorgi non sembrò avere mai alcun dubbio nell’attribuire ai “partigiani” la responsabilità di tutti gli “infoibamenti”.

In merito alle esplorazioni compiute dalla Squadra Esplorazioni Foibe (SEF) da lui diretta, esiste uno “specchietto”, conservato presso l’Archivio Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste e pubblicato sul “Piccolo” del 3/9/96. In questo “specchietto” risultano esplorate tra il 1945 ed il 1948 71 cavità, dalle quali fu recuperato un totale di 464 salme; 23 di queste esplorazioni non portarono però ad alcun recupero. Non tutte queste esplorazioni si riferiscono alla provincia di Trieste: De Giorgi si spinse fino a Travesio (attuale provincia di Pordenone), dove da due fosse furono riesumati 12 corpi di persone uccise nel corso del conflitto; altri corpi furono recuperati da sommarie sepolture in fosse (non “foibe”) nella bassa friulana e nel monfalconese (una decina circa, alcuni risultarono essere stati vittime di rapinatori), ed altri (per lo più militari) nella zona corrispondente alla vecchia provincia di Gorizia passata sotto l’amministrazione jugoslava.

Sull’operato di De Giorgi hanno spesso speculato coloro che fecero della questione foibe il loro cavallo di battaglia politica, richiamandosi a quanto sarebbe scritto in un suo “rapporto”, del quale lo storico Roberto Spazzali scrisse: “un non meglio precisato rapporto che sarebbe stato redatto nel 1947 dall’ispettore capo della Polizia civile del GMA Umberto De Giorgi in merito ad alcune esplorazioni (…)Resta da verificare l’attendibilità del rapporto, la bibliografia indicata non fa alcun accenno personale e originale a questo rapporto” (in “Foibe. Un dibattito ancora aperto”, Lega Nazionale Trieste 1990).

Leggi tutto l’articolo di Claudia Cernigoi al seguente indirizzo:
http://www.diecifebbraio.info/2014/06/il-rapporto-dellispettore-de-giorgi-sulle-foibe/

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