Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il Terzo Tempio preme sulle moschee di Gerusalemme

Postato il 2 Settembre 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Riportiamo sotto un reportage di Michele Giorgio sulla questione del Terzo Tempio. Come anche da noi testimoniato, da alcuni anni la presenza in città vecchia di coloni scortati da guardie armate sta aumentando molto. Oramai diverse case portano il vessillo bianco azzurro con la stella di David. E le visite alla spianata delle Moschee di gruppi fondamentalisti scortati da soldati sono divenute quotidiane.

La città sta perdendo progressivamente la propria identità e il processo di modificazione dei toponomi, iniziato con il mandato Britannico, prosegue senza sosta. L’estremismo religioso sta prendendo sempre più forza in una società che ha fatto della propria laicità un vessillo di democraticità e la prova della propria superiorità culturale in un medioriente dipinto come islamico, deteriore e fondamentalista.

Non si preannuncia pertanto un futuro di Speranza, amenoché non si appartenga a uno dei gruppi protestanti fondamentalisti che attendono in Gloria la nascita della Gerusalemme Celeste.

est2-michele-giorgioAll’Istituto per il Tempio progettano la ricostruzione dell’edificio più sacro dell’Ebraismo dove da 1300 anni è situata la Cupola della Roccia islamica. Quelle che erano le idee bizzare di pochi ora sono sostenute da ministri e deputati. Crescono le proteste palestinesi, si rischia una escalation di scontri.

Batsheva è la guida del nostro un gruppo: sette-otto euro­pei e un paio di imman­ca­bili giap­po­nesi. Ebrea suda­fri­cana, gio­vane, ci tiene a pre­sen­tarsi subito come la moglie di uno dei prin­ci­pali rab­bini che diri­gono l’Istituto del Tem­pio (https://​www​.tem​plein​sti​tute​.org/​m​a​i​n​.​htm) che da quasi trent’anni pro­getta la rico­stru­zione del Tem­pio ebraico a Geru­sa­lemme. Il terzo dopo i due distrutti rispet­ti­va­mente dai Babi­lo­nesi e dai Romani. Con fare sciolto e qual­che bat­tuta scher­zosa, prova a darsi un’immagine di donna sem­plice ma in grado di pre­sen­tare bene un argo­mento tanto deli­cato. Ci spiega che l’istituto — situato in un edi­fi­cio di Via Misgav Ladach nel quar­tiere ebraico della città vec­chia di Geru­sa­lemme — sta ricreando e con­ser­vando vasi, oggetti, strut­ture rituali di legno e altri ele­menti pro­pri del Tem­pio biblico che un giorno andranno ad arre­dare il Terzo Tem­pio. «Chi desi­de­rava costruire il Tem­pio ma fu costretto a rinun­ciare per­chè era un coman­dante mili­tare?», domanda Batsheva ai pre­senti con tono da mae­stra. Un mano si alza alle nostre spalle. «Re Davide» risponde una signora. «Bra­vis­sima», replica Batsheva.

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