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Il vertice BRICS/SCO di Ufa segna l’inizio dell’Ordine Mondiale di Seta

Postato il 16 Luglio 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Mentre in Europa si consumava una delle pagine più nere dall’inizio del processo di integrazione regionale europea con la vendetta messa in campo dai falchi teutonici ai danni della Grecia, un evento geopolitico di primaria importanza quale l’annuale vertice dei Brics, è stato completamente oscurato dagli organi di informazione occidentali. Credo che non sia assolutamente casuale bensì  una precisa strategia mediatica messa in campo dall’oligarchia finanziaria e dai suoi referenti politici, al fine di non far apparire sullo sfondo della  crisi ellenica la possibilità che la Grecia stessa potesse sottrarsi al ricatto, uscire dall’euro e avvicinarsi al blocco dei paesi emergenti ottenendo da questi ultimi aiuti tramite le due istituzioni finanziarie alternative a quelle di Bretton Wood (Fmi e Bm) varate lo scorso anno al vertice Brics di Fortaleza e in procinto di diventare operative. La Banca per lo Sviluppo e il Fondo di Riserva secondo i principi fondativi dovrebbero concedere finanziamenti senza imporre in cambio le famigerate “misure di aggiustamento strutturali” (ora dette “riforme”) che risultati nefasti dal punto economico e sociale hanno prodotto prima ai paesi dei Sud e più recentemente a quelli sviluppati che sono stati costretti ad attuare. L’Argentina, col default del 2001, e la Grecia attuale sono due illustri vittime di queste politiche. Grazie all’ascesa dei Brics, forse oggi sono maturi i tempi affinché un nuovo ordine finanziario internazionale si affermi in alternativa a quello che domina  la scena mondiale dal dopoguerra e che rappresenta il braccio istituzionale del capitale finanziario occidentale il quale, per mantenere la propria egemonia, fa evidentemente ricorso ad ogni mezzo a sua disposizione, compreso l’oscurantismo mediatico.

Andrea Vento

Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati

Il vertice BRICS/SCO di Ufa segna l’inizio dell’Ordine Mondiale di Seta

di Mahdi Darius Nazemroaya

Russian President Vladimir Putin (L),  Indian Prime Minister Narendra Modi (3rd L), Brazil's President Dilma Rousseff (C), Chinese President Xi Jinping (4th R) and South African President Jacob Zuma (2nd R) walk after the welcoming ceremony during the BRICS Summit in Ufa, Russia, July 9, 2015. REUTERS/Sergei Karpukhin

Russian President Vladimir Putin (L), Indian Prime Minister Narendra Modi (3rd L), Brazil’s President Dilma Rousseff (C), Chinese President Xi Jinping (4th R) and South African President Jacob Zuma (2nd R) walk after the welcoming ceremony during the BRICS Summit in Ufa, Russia, July 9, 2015. REUTERS/Sergei Karpukhin

Preparatevi a sconvolgenti terremoti geopolitici. All’incrocio tra Asia ed Europa s’è deciso che la città russa di Ufa sarà il punto di convergenza di tutte le iniziative e i progetti commerciali e d’integrazione dell’Ordine Mondiale di Seta che Cina e Russia guidano. Ufa, capitale del Bashkortostan in Russia, ospita contemporaneamente i vertici straordinari dei BRICS, sempre più forum alternativo al G7, e della Shanghai Cooperation Organization (SCO), rispettivamente dall’8 al 9 luglio e dal 9 al 10 luglio 2015.

L’incontro tra Eurasia e altrove
I vertici congiunti di BRICS e SCO di Ufa sono organizzati da Mosca essendo alla presidenza temporanea di BRICS e SCO. Non è un caso, tuttavia, che il settimo vertice dei BRICS e il quindicesimo vertice della SCO sono stati uniti in un grande vertice internazionale. Il Cremlino sfrutta la possibilità di riunire i partner della Russia nell’ambito del processo d’integrazione dell’Ordine Mondiale di Seta. Ci saranno sessioni congiunte di BRICS e SCO e molti scambi e discussioni sul nuovo archetipo mondiale. Una sessione informale a Ufa non solo include i membri di BRICS e SCO, ma anche dell’Unione economica eurasiatica (UEE), secondo le informazioni dell’assistente del Presidente russo Putin, Jurij Ushakov fornite ai media prima del vertice di Ufa. A parte Brasile e Sud Africa, tutti i membri di BRICS e SCO si trovano in Eurasia, e il Cremlino ha ritenuto pertinente che l’UEE sia coinvolta nelle discussioni sullo sviluppo dello spazio eurasiatico. In sostanza ciò significa che l’Armenia sarà presente ai vertici BRICS e SCO nel Bashkortostan, dato che tutti gli altri aderenti dello spazio economico eurasiatico sono membri a pieno titolo della SCO o, nel caso della Bielorussia, interlocutori della SCO. Secondo l’Istituto di Studi cinesi Mercator (Merics) di Berlino, i colloqui BRICS-SCO-UEE sono “un segno che la Russia punta a politiche di blocco”, la Repubblica di Azerbaigian e il Turkmenistan parteciperanno alla riunione informale di BRICS, SCO e UEE. [1] Le convergenze eurasiatiche e globali a Ufa sono chiare. Usando i legami già esistenti, la Nuova Via della Seta cinese e l’Unione economica eurasiatica dei russi avvieranno i passi per unificarsi nel Bashkortostan quale perno dello spazio eurasiatico. E’ la continuazione delle discussioni di vertice annunciati dal presidente cinese Xi Jinping e da Putin l’8 maggio all’arrivo di Xi Jinping a Mosca, per le celebrazioni del Giorno della Vittoria del 9 maggio 2015. Dopo tentativi falliti, il primo ministro indiano Narendra Modi e il presidente iraniano Hassan Rohani finalmente s’incontrano a Ufa. India e Iran riaprono i rapporti strategici trascurati dal governo del predecessore di Modi, il primo ministro Manmohan Singh. L’uso del porto iraniano di Chabahar da parte dall’India per accedere a Russia e Asia centrale attraverso il Corridoio Nord-Sud, sicuramente sarà discusso dai funzionari indiani e iraniani a Ufa.

Il Nuovo Ordine Mondiale di Seta viene svelato a Ufa
Mentre la Nuova Via della Seta e l’UEE si fondono a Ufa, i BRICS tracceranno un piano di sviluppo e la SCO illustrerà i piani di espansione con nuovi membri a pieno titolo. Saranno affrontate le domande di India, Iran e Pakistan per la piena adesione. Inoltre, Egitto e molti altri Paesi hanno chiesto di aderire alla SCO in futuro. A Ufa si traccia la tabella di marcia del “secolo eurasiatico” e dell’Ordine Mondiale di Seta che va oltre l’Eurasia, comprendendo di tutto, dalla megarete ferroviaria transcontinentale che collega la penisola iberica al Mar Cinese Meridionale e ciò che viene definita la “città moderna del continente eurasiatico” in Bielorussia. Gli Stati Uniti sono chiaramente preoccupati dalla nascita dell’Ordine Mondiale di Seta, e iniziano a ostacolarla con ogni mezzo, corteggiando il Brasile alla vigilia del vertice di Ufa o chiedendo all’Unione europea di non partecipare al progetto bancario cinese. La Strategia Militare 2015 del Pentagono, che prevede la possibilità di uno scontro della versione aggiornata dell'”Asse del Male” composto da Cina, Russia, Iran e Corea democratica, si adatta alla propensione di Washington nell’affrontare i Paesi che sfidano l’ordine internazionale dominato dagli Stati Uniti. Mentre Washington e NATO invocano la chiamata generale alle armi, i cinesi sono occupati nel realizzare reti infrastrutturali civili e dei trasporti. In Bielorussia i cinesi costruiscono la prima “città moderna del continente eurasiatico” nelle foreste vicino all’aeroporto di Minsk, in ciò che Bloomberg definisce “trampolino di lancio industriale tra Unione europea e Russia”. [2] Al termine, la nuova città volta all’esportazione della Bielorussia, in costruzione sulla strada europea che collega Berlino, Varsavia, Minsk e Mosca, sarà il maggiore parco industriale in Europa.

Il dollaro USA e Bretton Woods sono finiti
L’Ordine Mondiale di Seta che si forma a Ufa vedrà l’attuale architettura finanziaria di Bretton Woods spianata e sostituita da una non più dominata dalla trilaterale Stati Uniti, Europa occidentale e Giappone. Il monopolio di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, che ha avvantaggiato Washington, è alla fine. Il dollaro USA come valuta commerciale è cancellata da BRICS, SCO ed UEE, e l’inondazione dei mercati petroliferi da parte di Washington era in parte volta a deragliare ciò imponendo una rinnovata dipendenza dal dollaro statunitense nel commercio energetico. La nuova Banca di sviluppo dei BRICS (NDB) è la prima istituzione BRICS lanciata da Brasile, Cina, India, Russia e Sud Africa. Ad essa si affiancano la Banca di sviluppo della SCO e la Banca di investimento infrastrutturale asiatica recentemente lanciata all’assalto di Bretton Woods. Sono finiti i giorni del dominio statunitense incontrastato. L’architettura del dopo-seconda guerra mondiale, o ordine globale post-1945, è ora in agonia, sul punto di finire. Con o senza Washington, il Nuovo Ordine Mondiale di Seta emerge e il suo avvento viene celebrato a Ufa rafforzando la SCO e istituzionalizzando i BRICS a pietra angolare del nuovo ordine mondiale multipolare.

Note
[1] Gabriel Domínguez, “Cosa aspettarsi dal vertice SCO e BRICS in Russia”, Deutsche Welle, 6 luglio 2015.
[2] Aliaksandr Kudrytski, “La Cina costruisce la testa di ponte comunitaria con una città da 5 miliardi di dollari in Bielorussia”, Bloomberg, 26 maggio 2013.

Elenco delle discussioni al vertice BRICS
Russia Insider 10 luglio 2015

• La cooperazione con la Mongolia sembra destinata ad aumentare. Putin ha sottolineato il grande potenziale della cooperazione sino-mongolo-russa.
• Il presidente della Mongolia ha chiesto che Cina e Russia ripensino il gasdotto Siberian-2 e ne considerino invece uno attraverso la Mongolia, che sarebbe meno costoso e più rapido da costruire di quello pianificato, che passa per la regione montagnosa dell’Altaj.
• I BRICS avviano un fondo valutario di riserva da 100 miliardi di dollari.
• L’India sembra proiettata ad entrare ufficialmente nella Shanghai Cooperation Organization (SCO).
• Alcuni accordi sono stati presi sullo sviluppo del gruppo. Si tratta di decidere alcuni progetti infrastrutturali e innovativi già previsti, che rientrano soprattutto nella “Nuova Via della Seta”. Maggiori dettagli in futuro.
• I BRICS ricercano un maggiore approccio comune nella lotta al terrorismo.
• Si lavora su strategie alimentari per le comunità più vulnerabili.
• Blindare in comune le economie contro forti fluttuazioni dei prezzi del petrolio.
• Un approccio multilaterale (cooperazione) nelle sfide globali (egemonia statunitense e NATO).
• Suggerimenti secondo cui i BRICS accolgano l’Iran, o almeno guardino ad una crescente cooperazione con esso. Turchia, Indonesia, Messico, Egitto, Argentina, Nigeria e Grecia si sono dichiarati interessati ad aderire ufficialmente ai BRICS. Per la Grecia sarebbe impossibile se rimane nell’UE.
• Forse più importante, i BRICS si preparano ad espandere l’uso delle monete nazionali nel commercio reciproco. I BRICS partecipano al 75% del commercio mondiale (interno o coinvolgente una nazione BRICS), con percentuale crescente nel commercio tra nazioni BRICS. Gli scambi commerciali tra Russia e Cina aumenteranno a circa 100 miliardi dollari nel 2015. L’uso delle monete nazionali nel commercio tra le due nazioni è aumentato di oltre l’800%.
• Le nazioni dei BRICS decidono di cooperare per impedire la ‘revisione’ della storia.
• La banca di sviluppo dei BRICS avvierà progetti già nel 2016.

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